Nel mistero che avvolge la morte di Alice Neri a Fossa di Concordia ci sono ancora molti punti oscuri da chiarire. Non ultimo il racconto di alcuni testimoni che, secondo quanto riportato dalla trasmissione Ore 14, sarebbero stati intercettati mentre si trovavano in caserma proprio in merito al resoconto della mattina del 18 novembre, giorno in cui il corpo di Alice Neri è stato ritrovato carbonizzato nella sua auto, quando Mohamed Gaaloul, indagato per l’omicidio, si sarebbe recato a casa di un cugino per dormire. I testimoni in questione sarebbero proprio i tunisini che quel giorno si trovavano nell’abitazione, e ognuno ricorderebbe dettagli diversi soprattutto sull’orario in cui il 29enne, principale sospettato del delitto, sarebbe arrivato.
Uno dei tunisini, intercettato, avrebbe detto di aver riferito che Gaaloul sarebbe giunto a casa del cugino alle 10, un altro gli avrebbe risposto sostenendo che invece era ancora prima, tra le 7 e le 7:30. Si tratterebbe di “discordanze nei racconti“, come ricostruisce Ore 14, che potrebbero essere genuine oppure, nella peggiore delle ipotesi, tratteggiare discrepanze emerse nel tentativo di trovare un accordo sulla versione da fornire agli inquirenti. L’avvocato di Mohamed Gaaloul, Roberto Ghini, avrebbe chiesto di poter verificare il contenuto di tali intercettazioni poiché potrebbero esservi elementi utili a chiarire la posizione del suo assistito, da sempre dettosi estraneo alla morte di Alice Neri. Uno dei tunisini avrebbe parlato inoltre di “macchie di olio” sugli indumenti di Gaaloul, e tutto è ora al vaglio degli investigatori.
Alice Neri morta a Fossa di Concordia: al vaglio le intercettazioni ambientali
Le intercettazioni ambientali che riguardano i tre testimoni tunisini nell’inchiesta sulla morte di Alice Neri, riporta Ansa, sarebbero state registrate all’interno della caserma dei carabinieri il 16 dicembre scorso, quasi un mese dopo il ritrovamento del cadavere della 32enne. Le conversazioni tra i soggetti che conoscerebbero Mohamed Gaaloul potrebbero avere un valore importante e il legale del 29enne, l’avvocato Roberto Ghini, avrebbe chiesto quindi del tempo per l’analisi dei contenuti e le trascrizioni così da poter poi controinterrogare i tre testimoni.
Poche ore fa, secondo quanto si apprende dalla stessa agenzia di stampa, il giudice avrebbe quindi rinviato l’udienza di incidente probatorio al prossimo 6 marzo. In aula sarebbe stata presente anche la moglie di Mohamed Gaaloul che, davanti alle telecamere di Ore 14, giorni fa aveva sottolineato di ritenerlo assolutamente estraneo alla morte di Alice Neri: “Mio marito è innocente, non si capacita di quello che sta succedendo“. Presenti anche il marito della vittima, Nicholas Negrini, a sua volta indagato, e i legali di Marco Cuccui, collega di lavoro di Alice Neri con cui la donna avrebbe trascorso le ore precedenti alla tragedia e anch’egli iscritto nel registro degli indagati.