L’ultimo bollettino dell’Oms sul vaiolo delle scimmie fa scattare l’allarme. Come reso noto dall’Organizzazione, dal 6 al 12 febbraio 2023 nel mondo si è verificato un aumento del 70% dei casi. Entrando nel dettaglio, sono stati registrati 270 contagiati rispetto ai 159 casi della settimana precedente. L’aumento è stato annotato solo nelle Americhe, con particolare attenzione alla situazione in Messico.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha evidenziato inoltre che dal 30 gennaio al 12 febbraio, sono stati segnalati anche quattro decessi: 2 in Usa, 1 in Perù, 1 in Nigeria. Nel documento settimanale diramato dagli esperti viene ribadito che il rischio per la salute pubblica correlato al vaiolo delle scimmie è classificato come moderato in tutto il mondo. Discorso diverso solo per le regioni del Sud-Est asiatico e del Pacifico Occidentale, dove è considerato basso.
Vaiolo delle scimmie, l’allarme dell’Oms
Dall’inizio dell’epidemia di vaiolo delle scimmie nel mondo sono stati registrati 85.860 casi e 93 decessi. Per il momento resta un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale (Pheic), nessun declassamento in vista: la soglia dell’attenzione va mantenuta alta. Come riportato dall’Adnkronos Salute, sono state emesse delle nuove raccomandazioni temporanee. Entrando nel dettaglio, il Comitato di emergenza ha acceso i riflettori sui progressi compiuti nella risposta globale alla malattia e il ribasso di casi positivi. Ma non solo: alcuni Paesi “hanno continuato a registrare un’incidenza prolungata di malattia”, mentre in altre regioni è probabile che i casi siano sotto riportati. Tra le raccomandazioni emesse, mantenere viva la sorveglianza, abbattere ogni barriera di accesso a diagnosi, prevenzione e cure, e stilare un’agenda di ricerca, per nuovi strumenti, una migliore comprensione della patologia e delle contromisure da adottare.