Con il nuovo decreto della ministra dell’Università Annamaria Bernini è cambiato il test di ingresso di medicina che nel 2023 prevederà per la prima volta alcune novità importanti. Cambia, infatti, anche il numero di posti disponibili in tutta Italia, per cercare di invertire la crisi dei medici, gravemente carenti. Tornando al test, anche per la facoltà di medicina si adotterà il già diffuso nelle altre facoltà TOLC, in questo caso con la sigla MED (per veterinaria, invece, si userà la sigla VET e così via), ovvero il Test OnLine Cisia. Cerchiamo di capire nel dettaglio cosa cambia e quali sono tutte le novità previste per gli aspiranti medici dal 2023.
TOLC MED: come cambia il test di Medicina
Tra le sostanziali novità in merito al test d’ingresso di medicina del 2023 con l’adozione del TOLC MED, spicca sicuramente la riduzione del numero di domande e di tempo concesso ai candidati. Dalle consuete 60 domande si passerà a 50, mentre il tempo disponibile diminuirà di 10 minuti, passando a 90 (dai 100 normalmente concessi in passato). Trattandosi di un test online, invece, ai candidati non sarà più chiesto di compilare un questionario cartaceo, ma tutto verrà fatto al computer, in presenza.
Con il meccanismo del TOLC MED, invece, non cambiano le tematiche dei quesiti per il test di medicina, pur modificandosi leggermente le ripartizioni. Saranno previste 7 domande (15 minuti) di comprensione del testo e conoscenze acquisite, vi saranno poi 15 domande di biologia ed altrettante di chimica e fisica (25 minuti a sezione) ed, infine, 13 quiz di matematica e logica (25 minuti). In termini pratici, invece, ai candidati dal 2023 sarà concesso di sostenere il TOLC MED, ovvero il nuovo test di medicina, due volte all’anno, già nel corso dalla quarta superiore, portando di conseguenza il numero di sessioni annuali a due (una ad aprile e l’altra a luglio).
Medicina: con il test cambia anche il numero chiuso
Nell’ambito della facoltà di medicina all’Università, oltre al test di ingresso (che da ora si chiamerà TOLC MED) cambierà anche il numero chiuso. La ministra dell’Università, infatti, ha deciso di aumentare il numero di posti disponibili a 14.787, ovvero circa 500 posti in più dello scorso anno. Questa una novità che permette di compiere un passo avanti, limitato ma pur sempre importante, per sopperire alla sempre più ampia carenza di medici in Italia.