Ci sono tre sfide importanti da affrontare per Paolo Gentiloni: guerra in Ucraina, inflazione e misure per il clima. Il commissario per l’Economia dell’Unione europea ne ha parlato in un’intervista al Corriere della Sera, spiegando in primis che la prima è una sfida anche geopolitica: «Si apre una settimana cruciale con la Russia in cerca di vittorie simboliche e il calo del prezzo del gas che dimostra l’efficacia della nostra reazione». C’è poi la necessità di ridurre l’inflazione per rilanciare la crescita economica. Per quanto riguarda il clima, ciò si unisce anche alla «competitività di fronte a Stati Uniti e Cina». Ma queste sfide hanno bisogno più che mai dell’Europa: nessuna di loro può essere lasciata indietro.
«Bisogna evitare di rompere le righe nella logica del “ciascun per sé”». Paolo Gentiloni riconosce anche che il Pnrr non basta. «Ci sono nuovi bisogni di politica industriale e per il clima e occorre identificare ulteriori risposte comuni». Si tratta del fondo per la sovranità a cui fa riferimento la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Infatti, il 14 marzo va approvato il passaggio successivo della proposta. «Resta la necessità di ulteriori investimenti e risposte». L’idea è di consentire a chi fa gli investimenti di avere fino a 7 anni per la riduzione graduale del debito. «Mi pare che il risultato di incoraggiare gli investimenti sia garantito».
“NON C’È UN ORIZZONTE DI AUSTERITÀ”
Stando alle previsioni europee, l’Italia nel 2024 tornerà ad avere la crescita più bassa d’Europa, ma Paolo Gentiloni preferisce non focalizzarsi sui decimali. Ma c’è un tema: «È mantenere la crescita mentre inizia a farsi sentire una politica monetaria più restrittiva. Il credito sta rallentando sia per le famiglie che per le aziende. Iniziamo a vedere più fallimenti di imprese». Nell’intervista al Corriere il commissario europeo spiega che non c’è spazio per un aumento della spesa corrente, perché «le politiche di bilancio non possono andare in direzione opposta rispetto al tono più restrittivo della politica della Banca centrale europea». D’altra parte, in Italia e in Europa stanno crescendo gli investimenti pubblici. «Non siamo in un orizzonte di austerità. Il Pnrr è una corsa contro il tempo, ma una corsa salutare. A maggior ragione ora che il credito privato rischia di ridursi». Per quanto riguarda i maxi-bonus immobiliari, Gentiloni riconosce il dinamismo delle imprese italiane e la spinta dei crediti di imposta del governo Renzi, ma aggiunge: «Certo il Superbonus ha dato impulso alle costruzioni, con l’obiettivo di migliorare di ben due classi energetiche circa trenta milioni di metri quadri residenziali, come da indicazioni europee».
“SUPERBONUS? ABBIAMO CHIESTO UN RAPPORTO”
Proprio in merito al Superbonus, Paolo Gentiloni osserva che l’Ue «non ha mai suggerito strumenti come la cessione dei crediti, con le dinamiche di finanza pubblica che ciò ha innescato e che il ministro Giorgetti ha giustamente denunciato». Ora la Commissione Ue ha chiesto all’Italia di fornire un rapporto sui risultati conseguiti col Superbonus negli ultimi due anni. «E lo riceveremo, credo, presto». Riguardo la richiesta da parte di Eurostat di rivedere i conti mettendo a deficit gli impegni da crediti d’imposta dei bonus, Gentiloni indica che la procedura è in corso e preferisce non fare commenti. Invece sul nuovo Patto di stabilità, su cui c’è disaccordo tra i governi, Gentiloni incrocia le dita: «Speriamo non ci siano altri choc, ma non credo ci siano le condizioni per prorogare la clausola di sospensione. Ora dobbiamo cercare un’intesa sulla revisione del Patto fra i diversi governi e poi lavorare con il Parlamento europeo». Le linee guida sulle politiche di bilancio verranno fornite il mese prossimo, perché «non si può restare nell’incertezza dell’assenza di regole». Infine, Gentiloni si è soffermato sul gelo tra Italia e Francia: «Le autorità italiane e francesi dicono che non c’è particolare contenzioso fra i due Paesi. Sarebbe un grave errore». Per il commissario europeo è fondamentale che ci siano buone relazioni: «L’Italia può e deve svolgere un ruolo chiave. E avendo finora smentito i sospetti di anti-europeismo, il governo italiano può svolgere pienamente quel ruolo».