Masih Alinejad, ospite a “Oggi è un altro giorno”, trasmissione di Rai Uno condotta da Serena Bortone, ha raccontato i due tentativi di attentato subìti: “Innanzitutto sono viva, ho perso la voce, ma non la mia energia. Tre settimane fa un uomo con un’arma carica è stato arrestato davanti a casa mia a New York. Tre uomini erano stati ingaggiati dallo Stato islamico per uccidermi. La differenza è che io sono protetta dallo Stato americano, invece cinquanta dimostranti in Iran sono finite nelle braccia della morte, soltanto perché gridavano ‘donna, vita, libertà'”.
Per una cosa così normale “la mia gente viene uccisa. Io non ho paura, affatto. Non sono assolutamente spaventata per la mia vita e non temo di morire. Sapete da cosa invece sono spaventata? Dal vedere in tutto il mondo i Paesi democratici che consentono ai dittatori di uccidere iraniani e ucraini innocenti. Lo Stato italiano e i governi occidentali devono porsi dalla parte giusta della storia”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
Masih Alinejad, chi è
Masih Alinejad, giornalista e attivista di origine iraniana, sarà ospite di Serena Bortone nella puntata di oggi, giovedì 23 febbraio, di Oggi è un altro giorno per raccontare la battaglia che l’ha resa celebre nel mondo nella lotta per i diritti delle donne iraniane nel suo Paese e, in generale, per i diritti umani. L’attivista, che vive dal 2009 negli Stati, è arrivata a Roma per incontrare la comunità della diaspora e i rappresentanti delle istituzioni italiane:
“Non chiediamo molto all’Italia solo di stare dalla parte giusta della storia, chiedo all’opinione pubblica italiana di pensare che una delle rivoluzioni più progressiste del mondo è in atto ora in Iran: donne, adolescenti, uomini innocenti vengono uccisi ingiustamente dal proprio governo, se non sosterrete queste sorelle dovrete affrontare questi terroristi sul suolo italiano, sul suolo europeo”, ha detto Alinejad, come riporta Rai News.
Masih Alinejad: la sua autobiografia
Lo scorso anno è stato realizzato il film “Be my voice”, ritratto dell’attivista iraniana Masih Alinejad, diretto dalla regista Nahid Persson, che l’ha filmata nella sua casa dell’esilio e in occasione di alcune trasferte in Europa. “Ho iniziato una rivoluzione dalla cucina di casa mia, perché mio fratello poteva fare tante cose che a me erano vietate: nuotare, andare in bici, cantare, lasciare i capelli al vento. Ero solo una bambina ma sapevo di voler fare tutto questo”, ha detto Alinejad durante l’incontro di presentazione della pellicola. Nel 2020 Masih Alinejad ha pubblicato la sua autobiografia “Il vento fra i capelli”: “Ho sentito il vento tra i capelli. La prima esperienza è questa: gioire dei capelli che, davvero, danzano”, ha detto in diverse occasioni raccontando la prima impressione provata una volta levato il velo.