COSA HA APPROVATO IL CDM DEL GOVERNO MELONI
In poco meno di un’ora, il Governo Meloni ha approvato all’unanimità in CdM a Palazzo Chigi il disegno di legge delega per il riordino degli incentivi alle imprese, ma anche tutti gli altri punti all’ordine del giorno. In primis però, il provvedimento più importante è il ddl “revisione organica degli incentivi alle imprese e potenziamento, razionalizzazione, semplificazione del sistema degli incentivi alle imprese del Mezzogiorno”, collegato alla Manovra 2023-2025 come già anticipato dal DEF e dai piani del PNRR. Come si legge nella bozza presentata in CdM dal Ministro Urso – e pubblicata in stralci dall’Adnkronos – «Il disegno di legge opera su più fronti: sul fronte del riordino e della razionalizzazione delle misure di incentivo, alla luce delle valutazioni d’impatto che si effettueranno, prevedendo apposite regole e rimedi operativi; sul fronte del coordinamento tra le amministrazioni centrali e regionali in modo da prevenire sovrapposizioni e sprechi; sul fronte della semplificazione, della chiarezza e della conoscibilità, prevedendo un codice dell’incentivazione contenente le regole generali che dovranno essere uniformemente osservate».
Il CdM ha poi approvato anche il decreto legislativo di attuazione della direttiva europea sulla tutela dei consumatori: si segnalano, tra le tante, le nuove misure in materia campagne promozionali, in quanto si prevede «quando si indica il prezzo scontato, debba essere contestualmente indicato il prezzo precedentemente applicato, in modo da assicurare ai consumatori una corretta informazione e una immediata valutazione di effettiva convenienza nell’acquisto». Sul fronte del mercato online, diversi gli obblighi approvati in CdM in linea con la direttiva Ue: «l’obbligo del gestore del sito internet di garantire che le recensioni inviate dai consumatori su un prodotto o un servizio provengano da soggetti che hanno effettivamente utilizzato o acquistato quel prodotto o quel servizio. Previsto anche l’obbligo del gestore del sito internet di indicare se l’ordine delle risposte ad una ricerca online di un prodotto o un servizio sia effettivo, oppure il frutto di un accordo a pagamento tra inserzionista e gestore del sito. Con il decreto, infine, è prolungato sino a trenta giorni il termine di recesso per i contratti stipulati dal consumatore nel contesto di visite del professionista a domicilio del consumatore, non richieste da quest’ultimo; ed è aggiornato il trattamento sanzionatorio delle imprese che commettono violazioni della normativa consumeristica, alla luce di quanto indicato dalla direttiva», riporta Adnkronos. Approvato poi il decreto legge che proroga la protezione temporanea per i profughi ucraini stanziando oltre 360 milioni di euro; infine, il Governo Meloni in CdM ha fissato le date per le Elezioni Amministrative in circa 800 Comuni la prossima Primavera: si voterà domenica 14 e lunedì 15 maggio.
CDM OGGI GOVERNO MELONI: AL TAVOLO LA RIFORMA DEGLI INCENTIVI AZIENDE
È stato convocato per le ore 18 di questa sera il nuovo CdM del Governo Meloni ad una settimana esatta dal Consiglio-fiume sul Superbonus: mentre proseguono le interlocuzioni con associazioni di categoria, tecnici del MEF e partiti di maggioranza per migliorare il decreto sullo stop allo sconto in fattura e cessione crediti per i bonus edilizi, ecco giungere oggi in Consiglio dei Ministri il nuovo ddl delega sulla riforma degli incentivi alle aziende. Lo ha annunciato ieri sera il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, intervenuto ai microfoni di “Radio Anch’io” su Rai Radio1: «Domani arriverà in consiglio dei ministri il disegno di legge delega per la riforma degli incentivi, vuol dire che poi realizzeremo insieme un cantiere, anche con le imprese, per i decreti attuativi che dovranno dare sostanza».
Sono quasi 2mila gli incentivi, ha spiegato ancora il Ministro in quota FdI, da destinare alle imprese «in parte nazionali e in parte regionali, difficilmente compatibili. Agiremo per razionalizzare, omogeneizzare e renderli duraturi nel tempo». Il ddl in questione è un passaggio tecnico necessario collegato alla precedente Manovra di Bilancio 2023 e servirà a rendere più agevole il legame tra aziende e progetti, con molte imprese che hanno sospeso gli investimenti in questo inizio 2023 proprio attendendo di capire quali fossero gli incentivi reali destinati dallo Stato. Resta basico il criterio fissato da Meloni e Giorgetti fin dall’insediamento: «Perché tutti gli obiettivi di crescita possano essere raggiunti, serve una rivoluzione culturale nel rapporto tra Stato e sistema produttivo, che deve essere paritetico e di reciproca fiducia. Chi oggi ha la forza e la volontà di fare impresa in Italia va sostenuto e agevolato, non vessato e guardato con sospetto. Perché la ricchezza la creano le imprese con i loro lavoratori, non lo Stato con decreti o editti. Il motto di questo governo sarà ‘non disturbare chi vuole fare», diceva la Premier alla Camera nel discorso di insediamento del Governo.
SICCITÀ, LE RICHIESTE DEL MINISTRO MUSUMECI IN CDM OGGI
Nel CdM convocato oggi però l’ordine del giorno già pubblicato mette diversa “carne al fuoco” anche su altri ambiti per il Governo Meloni: in primis, è previsto un decreto legge recante disposizioni urgenti di protezione temporanea per le persone provenienti dall’Ucraina. Nell’odg del CdM si legge poi anche i disegni di legge di Ratifica ed esecuzione del Trattato di assistenza giudiziaria in materia penale tra il governo della Repubblica italiana ed il governo della Repubblica del Senegal, fatto a Dakar il 4 gennaio 2018 e la ratifica ed esecuzione del Protocollo emendativo dell’Accordo di collaborazione in materia radiotelevisiva fra il governo della Repubblica italiana e il governo della Repubblica di San Marino.
Tra gli altri punti emerge poi nelle “varie ed eventuali” la richiesta fatta dal Ministro della Protezione Civile Nello Musumeci sul tema urgente dell’emergenza siccità: «serve un sano e realistico piano di razionamento. Oggi in CdM chiederò alla Premier Meloni di creare una task force», lo ha detto in una intervista a “La Stampa” sottolineando come con piani del genere «significa mettere attorno a un tavolo i dicasteri interessati e riuscire finalmente a programmare una serie di interventi a breve, media e lunga scadenza per neutralizzare o almeno ridurre gli effetti devastanti della siccità, un fenomeno che ormai sembra essere un fatto ordinario. Ovviamente, nessuno si illude di poter risolvere il problema nel prossimo semestre». Nell’immediato, conclude Musumeci prima del CdM, «l’unica soluzione è un sano e realistico piano di razionamento, dove c’è crisi. Si potrebbe vigilare l’uso dell’acqua potabile per usi non domestici nelle zone critiche. L’eventuale razionamento è comunque una scelta dei sindaci e dei presidenti di regione. Naturalmente è un rimedio estremo, di cui si potrà fare a meno se e quando pioverà […] È facile candidarsi a fare l’ambientalista in Italia. Dipende da come lo si vuol fare. C’è chi sceglie la strada ideologica, dell’integralismo, chi vorrebbe tornare alle palafitte. E c’è chi ritiene che il territorio non debba essere mummificato ma tutelato e presidiato dall’uomo. La destra è sempre stata sensibile ai temi dell’ambiente».