“Chiediamo gentilmente di considerare la possibilità di sostenere l’estensione delle condizioni commerciali preferenziali tra Ucraina e Ue almeno fino alla fine del 2024 per evitare l’aggravarsi della crisi del settore agricolo nazionale e il deterioramento della sicurezza alimentare globale”. Questo l’appello rivolto dal direttore del Forum Agrario Nazionale Ucraino, Mariia Didukh, alla IX Conferenza Economica di Cia.
Alla base della richiesta, la difficile situazione che il Paese vive anche sul fronte della produzione agricola, che rappresenta un ganglo vitale per l’economia di Kiev. “L’Ucraina sta attraversando i momenti più difficili della sua storia di indipendenza – ha detto nel suo intervento Didukh – e l’industria agroalimentare lavora in condizioni difficili. Prima della guerra, il settore agricolo rappresentava il 20% del Pil del Paese e nel 2022 è diventato la base delle esportazioni ucraine, pesando per il 53% sull’intero export. È dunque garante delle entrate in valuta estera e strumento di sostegno dell’economia ucraina”.
Il conflitto però ha fatto sentire, e non poco, la sua pressione anche sul comparto agricolo. “Durante l’intero 2022 – ha ricordato Didukh -, le esportazioni del settore sono diminuite di 4,3 miliardi di dollari Usa, segnando una flessione del -15,5%”. Un calo a valore che corrisponde a un decremento ancora più accentuato a volume, dove la flessione ha toccato il 30%. E per il 2023 le prospettive non sono incoraggianti: “Il volume della produzione di cereali in Ucraina – ha affermato Didukh – sarà di circa 34-35 milioni di tonnellate, ovvero il 37% in meno rispetto ai risultati del 2022 e il 60% in meno rispetto agli indicatori del 2021. E va detto che le tendenze negative di riduzione della produzione persisteranno anche in altri settori agricoli”.
In questo difficilissimo contesto, il sostegno dell’Ue diventa dunque una risorsa vitale per l’Ucraina. “Limitare le esportazioni bloccando i porti e interrompendo le catene di approvvigionamento alimentare ucraine fa parte della guerra ibrida della Russia – ha sottolineato Didukh -. Tuttavia, grazie al sostegno dei leader e delle organizzazioni mondiali, le forniture alimentari dall’Ucraina sono state ripristinate”, complici soprattutto le “corsie di solidarietà tra l’Ucraina e l’Ue, e la concessione di preferenze commerciali temporanee per i prodotti ucraini”. In questo modo “il volume della produzione agroalimentare consegnata all’Ue è triplicato e la quota europea nelle consegne esterne di prodotti agricoli nel 2022 ha raggiunto il valore record del 55%”.
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