Il tempo gioca a sfavore del settore agricolo. I prestiti erogati sulla scorta della “garanzia Covid”, messi in campo durante la pandemia, prevedevano una durata di 24 o 36 mesi. Sono quindi prossimi alla scadenza.
E questo appuntamento rischia di diventare un problema che si aggiunge ai tanti già sofferti dal comparto. “Come se non bastassero gli incrementi record dei costi di produzione e dell’energia, solo parzialmente compensati dai contenuti aumenti dei prezzi in campo – Presidente della Copagri Tommaso Battista -, sul settore primario pesa anche la spada di Damocle della questione del credito, con l’inasprimento dei tassi d’interesse per i prestiti bancari, in atto ormai da diversi mesi, e con la scadenza delle misure straordinarie attivate durante la fase pandemica, quali le moratorie sui crediti e i prestiti garantiti al 100% dallo Stato per aiutare le imprese in difficoltà a causa dell’emergenza Coronavirus”.
Da qui, dunque, l’allarme: “Per le tantissime imprese agricole che hanno beneficiato di questi prestiti con garanzia statale, erogati con molta più facilità dalle banche proprio perché coperti dallo Stato e dai Confidi – spiega Battista -, c’è il fortissimo rischio, qualora siano nelle condizioni di non poterli rimborsare, di ritrovarsi in una situazione molto delicata e complessa. Per tutti i settori produttivi che hanno beneficiato di questi aiuti, e a maggior ragione per le imprese agricole, che storicamente hanno sempre scontato una notevole difficoltà nell’accesso al credito, diventa quindi fondamentale un intervento del Governo a garanzia dei crediti aperti nel periodo del Coronavirus, soprattutto per le aziende medio-piccole”. Se questo non accadrà infatti, “scaduto il prestito dello Stato – avverte Battista -, le banche non solo non riconcederanno le stesse garanzie, ma ricominceranno a erogare il credito con più difficoltà”.
Il che potrebbe produrre effetti molto negativi sull’intero comparto. “Quello del credito – nota Battista – è un tema molto sentito in qualunque settore produttivo: la disponibilità di risorse e di prodotti finanziari, infatti, rappresenta senza ombra di dubbio una delle condizioni indispensabili per la crescita di una qualsiasi impresa o attività produttiva. Desta quindi non poca preoccupazione la diminuzione degli strumenti a disposizione degli imprenditori agricoli. Aldilà dell’emergenza e della contingenza del momento, infatti, agevolare e semplificare l’accesso al credito per i produttori agricoli, con il fine di rendere ‘appetibili’ agli istituti di credito le operazioni richieste dalle aziende, resta un obiettivo concreto sul quale continuare a lavorare e verso il quale indirizzare l’attività di Governo”.
E in questo quadro l’Associazione ribadisce con ancora maggiore forza la sua richiesta all’Esecutivo: “Anche e soprattutto per queste ragioni – sottolinea Battista – in tempi non sospetti Copagri aveva sollecitato l’istituzione di un Tavolo di confronto permanente sul credito in agricoltura, intorno al quale riunire le istituzioni, le organizzazioni di settore e l’ABI”. Un Tavolo che ora diventa ancora più necessario e urgente.
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