“Mi invocherà e io gli darò risposta; nell’angoscia io sarò con lui, lo libererò e lo renderò glorioso. Lo sazierò di lunghi giorni e gli farò vedere la mia salvezza”. Questa antifona contiene le promesse di Dio. La Prima lettura, dal libro della Genesi, riguarda la creazione dei progenitori e il loro peccato. “Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: ‘È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di alcun albero del giardino?’. Rispose la donna al serpente: ‘Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete’. Ma il serpente disse alla donna: ‘Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male’”. “Sareste come Dio”: il serpente della tentazione coglie un punto debole dell’uomo, quello di voler essere come Dio.
Il Salmo responsoriale tiene a tema il peccato dell’uomo e la misericordia di Dio. L’attenzione si sofferma su un versetto: “Non scacciarmi dalla tua presenza”. Il Signore come Presenza è la salvezza. La Seconda lettura, dalla Lettera di san Paolo apostolo ai Romani, riguarda il peccato e la morte a causa del primo uomo e la grazia a causa di Gesù Cristo; ecco la forma breve: “Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato. Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo. Come dunque per la caduta di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l’opera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione, che dà vita. Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti”.
Il Vangelo di questa domenica riguarda i quaranta giorni di digiuno di Gesù e le tentazioni di Satana. È il Vangelo della prova, prima con i quaranta giorni di digiuno e poi con le tentazioni di Satana. Da notare che Gesù rispondendo al Maligno fa sempre riferimento alle Scritture. “Ma egli rispose: ‘Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio’ … Gesù gli rispose: ‘Sta scritto anche: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo’ … Gesù gli rispose: ‘Vàttene, satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto’”.
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