Apertura dedicata a Maurizio Costanzo quella di stamane di Mattino 5, e in collegamento con il programma Mediaset vi era Irene Pivetti. “Mi ricordo di una persona a cui devo molto – ha spiegato in diretta tv – ho imparato tanto della sua televisione anche se solo ospite, ha segnato dei passaggi importantissimi della mia vita, lui mi aveva invitato poco prima di diventare presidente della camera. Lui sapeva trattare con la stessa professionalità e umanità le persone più disparate, tutto nella sua cucina rimaneva una pietanza commestibile. Aveva una sintesi dei diversi e narrava i dettagli, aveva una grandissima attenzione al dettaglio, sul dettaglio era capace di cambiare la scaletta, aveva la magia di una televisione, raccontava una storia vera anche se apparentemente sembrava poco interessante”.
Quindi Irene Pivetti ha proseguito: “Io mi ricordo una puntata sui calendario di tutti i tipi, lui coinvolse il pubblico del Parioli e fu una puntata strepitosa e divertente, lui aveva questa magia”. Francesco Vecchi ha aggiunto: “Aveva la capacità di inventarsi linguaggi, mi hai strappato un sorriso con quello che hai detto. Lui valorizza l’uno e nel linguaggio televisivo sembra che lo si metta sotto ma in realtà lo si rende protagonista”.
MAURIZIO COSTANZO, IRENE PIVETTI: “INFRANGEVA L’USATO”
Poi Irene Privetti ha ripreso la parola: “Lui aveva una testa molto organizzata secondo degli schemi tecnici, ma aveva capacità di inventarsi il nuovo e di infrangere l’usato. Poi lui inventò il pubblico protagonista. A Buona Domenica il pubblico fu messo su degli spalti verticali che creavano una ‘pentola di pubblico’ aumentando la temperatura emotiva, e permettendo un’interazione dinamica, imprecisa, brillante, e sempre scommettendo molto nella comunicazione; ciò ti dava una grande immediatezza ed era vincente dal punto di vista televisivo anche da chi guardava a casa”.
Quindi Irene Pivetti ha concluso così il suo ricordo di Maurizio Costanzo: “Insieme a lui ci sono stati altri grandi, come ad esempio Baudo, anche se agli antipodi rispetto allo stile Costanzo, Maurizio aveva questo carisma della creazione all’impronta, estemporanea: la tv esprimeva al massimo grado una specie di teatro dell’arte, ciascuno di noi in tv ha un suo ruolo e poi sulla base di stimoli si esprime dando la sua autenticità. Maurizio Costanzo era straordinario in questo, riuscendo ad essere rispettoso e dissacrante, è stato un grande maestro, e poi si inventava sempre nuovi format”.