Clemente Mastella e la moglie Sandra Lonardo sono stati minacciati di morte e, sull’accaduto, si staglia l’ombra degli anarchici. Questo, almeno, è quanto trapela da Benevento, città di cui Mastella è primo cittadino. A ricostruire i fatti è il quotidiano “Il Mattino”, sull’edizione in edicola oggi, lunedì 27 febbraio 2023. In particolare, si parla di due diversi frangenti in cui la famiglia del politico sarebbe stata minacciata: la prima riguarda il profilo Facebook di quest’ultimo, sulla quale sarebbe stato scritto un commento dai contenuti inequivocabili, ma che è stato rimosso dopo pochi secondi.
Nonostante la rapidità d’azione, scrive “Il Mattino”, l’ex ministro Mastella sarebbe riuscito a “catturarne il contenuto, acquisendo il messaggio grazie a uno screenshot, poi consegnato agli agenti della Digos della Questura di Benevento, che ha naturalmente attivato le indagini”. La firma della minaccia di morte, secondo il quotidiano campano, sarebbe quella di “Unione anarchica”.
CLEMENTE MASTELLA E LA MOGLIE SANDRA LONARDO MINACCIATI: VOLANTINO SOTTO IL TERGICRISTALLI…
Il secondo episodio di minaccia legato a Clemente Mastella e alla moglie Sandra Lonardo riguarda proprio l’ex senatrice e sarebbe addirittura antecedente al commento Facebook di cui sopra. In tale circostanza, ha evidenziato “Il Mattino”, la consorte del sindaco di Benevento si è “imbattuta in un volantino, rinvenuto sotto il tergicristalli della sua auto, lasciata in sosta nei pressi dell’abitazione di famiglia nel capoluogo sannita. Anche se, in questo caso, sarebbero stati utilizzati toni e riferimenti più generici”.
Dal canto suo, Mastella ha confermato la veridicità della notizia, senza però volere rilasciare dichiarazioni ufficiali su quanto avvenuto. In questo momento, “l’ex ministro gode comunque di una tutela sul piano della sicurezza personale” e le indagini, come confermato dal questore di Benevento, Edgardo Giobbi, sono scattate sabato 25 febbraio 2023 e sono ai loro esordi. Intanto, il vice di Mastella, Francesco De Pierro, ha asserito: “La mia solidarietà umana e politica nei confronti del primo cittadino è incondizionata. È compito di tutto noi, impegnati nell’agone politico, respingere con fermezza qualsiasi tentativo di inquinare la dialettica democratica con il ricorso all’uso di minacce o violenze, fossero anche solo di natura verbale”.