“Non possiamo escludere che Alice Neri avesse preso appuntamento con qualcuno“. A parlare così, per sottolineare quelli che a suo dire sarebbero vuoti nella ricostruzione degli eventi in merito alla morte della 32enne a Fossa di Concordia (Modena), è l’avvocato Roberto Ghini, legale del principale sospettato Mohamed Gaaloul, durante un intervento ai microfoni di Ore 14. La difesa del 29enne tunisino sostiene che non tutte le strade che conducono alla scena del crimine – dove il corpo carbonizzato di Alice Neri, all’interno della sua auto bruciata, è stato ritrovato il 18 novembre scorso -, siano state finora analizzate.
“Sostanzialmente – ha dichiarato l’avvocato del 29enne indagato per l’omicidio di Alice Neri – al luogo del ritrovamento si arriva tramite sette strade. Quelle monitorate dalle telecamere acquisite, che ho potuto visionare io, sono due su sette. In una di queste strade, che è via Mazzalupi, a un certo punto, la mattina, entrano in momenti diversi due autovetture provenendo da sud, da Fossa, e non escono a nord nella zona di Vallalta. O si sono fermate in una delle poche abitazioni o hanno imboccato via Dugale Secondo che è la via che conduce al posto. Non dico che siano necessariamente coinvolti, ma magari hanno visto qualcosa perché sono passati lì esattamente nel momento in cui qualcuno ha dato fuoco alla vettura della signora Alice Neri”.
Avvocato di Mohamed Gaaloul sul caso Alice Neri: ancora zone da esplorare intorno al luogo del ritrovamento
Mohamed Gaaloul è in carcere con l’accusa di aver avuto un ruolo nella morte della 32enne trovata senza vita a Fossa di Concordia, ma continua a dichiararsi innocente ed il suo avvocato, Roberto Ghini, ribadisce i presunti nodi inesplorati intorno all’area del rinvenimento di auto e corpo della vittima. Secondo il legale del tunisino principale sospettato nell’ambito dell’inchiesta sul caso Alice Neri, ancora oggi risulterebbero inesplorate aree di territorio potenzialmente rilevanti ai fini della ricostruzione dei fatti di quella notte.
Zone che, a detta dell’avvocato Ghini, potrebbero aprire a nuovi scenari e che si troverebbero a nord e a ovest della scena del ritrovamento: “Credo che si debba esplorare il territorio inesplorato, che è tutta la zona a nord dell’area dove è stata rinvenuta l’autovettura, e la zona ovest verso la statale del Brennero“. Ma l’avvocato del principale indagato per la morte di Alice Neri propone anche un altro elemento sul tavolo della difesa: “Bisognerebbe cercare di capire se, quella notte, la signora Neri ha utilizzato uno degli innumerevoli strumenti di messaggistica per magari prendere un appuntamento con qualcuno. Non possiamo escluderlo“.