Laura Efrikian, famosissima attrice e presentatrice televisiva italiana, nonché ex moglie di Gianni Morandi, è stata ospitata a Bella Ma, su Rai 2, da Pierluigi Diaco. In trasmissione ha voluto ricordare un po’ del suo passato, celebre, ed attraversato dall’importante relazione con Morandi, sposato nel 1966 e con il quale ha avuto tre figli: Serena (nata prematura e morta dopo 9 ore dal parto), Marianna e Marco, che a loro volta le hanno dato un totale di cinque nipoti. Una vita sicuramente illustre ed importante, quella di Laura Efrikian, e sulla quale rimpiange solamente un momento”quando avevo 40 anni, perché fu il momento in cui mi separai e andai a vivere da sola, doveva cercarmi un lavoro e non fu facile. Volevo mettermi a lavorare per capire cosa sarebbe successo, non volevo fare l’attrice. Sono andata a lavorare in uno showroom di abiti femminili”.
Laura Efrikian tra Lucio Dalla e Gianni Morandi
Nell’intervista di Laura Efrikian un breve ricordo è stato dedicato anche a Lucio Dalla, che conobbe grazie a Gianni. “Il primo incontro non lo ricordo, ma era a Bologna. Avevo un flirt con Morandi in quel momento e conobbi questo suo amico. Mi fece un certo effetto, era strano, era una sorta di animale. Fui subito affascinata da lui, non era un uomo che passava inosservato. Ricordo sua mamma, perché la Yole era una sarta bravissima e portava i vestiti a Bari. Mi ha fatto dei vestiti ed una volta mi disse che avrebbe tanto voluto una nuora come me, di sposare Lucio e non Gianni, ‘che differenza c’è tra di loro? cantano tutti e due..'”.
Tappa obbligatoria dell’intervista di Laura Efrikian è stata anche quella su Gianni Morandi. “Mi avevano detto che avrei fatto un film con uno che si chiamava Morandi, che stava avendo successo e che me l’avrebbero presentato quando sarebbe tornato dal Giappone. Appena prima di conoscerlo, Gino Cervi si ammalò e mi portarono subito Gianni in casa perché dovevano mettergli una divisa da militare, e si vestì in casa mia, nel mio bagno”. Di Gianni Laura Efrikian ricorda che si innamorò “da subito, aveva un viso vero, occhi bellissimi con le fiammelle, era un ragazzino come non ne conoscevo all’epoca. Mi capitava di fare incontri con persone sempre abbastanza serie, e Gianni era ‘storto’, lo vedi anche adesso quando sta in piedi con la sua postura”.