Mattino5 è tornata a trattare il caso della giovane madre che ha spruzzato spray sulla figlia di 17 mesi, e che è stata arrestata con l’accusa di maltrattamenti. L’avvocato Sparaco è stato interpellato dal talk di Canale 5 dopo che ieri ha incontrato la sua assistita in galera: “La ragazza ad oggi si trova in una situazione di disagio psicologico che è dettata dalla condizione carceraria ed anche dal fatto che ad oggi sta capendo che le accuse che le vengono mosse sono accuse piuttosto gravi in quanto lei è convinta di non aver voluto mai fare del male a sua figlia e ciò le causa un problema emotivo molto forte”.
E ancora: “Per quanto riguarda i primi mesi di vita della neonata ad oggi non c’è una ricostruzione certa e stanno proseguendo le indagini. In questa fase quello di cui si rende conto la ragazza è che viene accusata di aver fatto del male a sua figlia e questo le crea un disagio psicologico”.
BIMBA DI 17 MESI USTIONATA CON SPRAY: IL PARERE DEL PROF CAMERINI
Il professor Camerini, in collegamento con il programma di Canale 5, commenta così la vicenda della bimba di 17 mesi ustionata con lo spray, ipotizzando due possibili patologie alla base dei gesti: “C’è un vero e proprio disturbo psichiatrico: o c’è una Munchausen per procura o la sindrome da stress port parto. Nel primo caso la madre simula o fabbrica un disturbo nel figlio per ricevere lei stesse delle cure. Nel secondo caso c’è invece un disturbo delirante che insorge solitamente dai due mesi dopo il parto e può perdurare a lungo anche fino ai 17 mesi. Queste persone vanno curate e possono essere curate, ci vogliono mesi e bisogna valutare come ripristinare il rapporto madre-figlia. Questa persona è fuori dalla realtà – ha aggiunto il prof Camerini – non c’è una logica”.
L’avvocato della donna ha ripreso la parola: “Abbiamo un procedimento penale che sta accertando eventuali responsabilità della donna. L’atteggiamento del tribunale per i minorenni è invece opposto a quello del tribunale penale in quanto l’obiettivo è quello di trovare una soluzione migliore per tutti e soprattutto per la bimba: si sta cercando di collocare la bimba in un contesto famigliare abituale e il nostro obiettivo è quello di chiedere il collocamento dai nonni o dagli zii mentre ora si trova in una comunità. Non si esclude che con un procedimento più lungo si possa anche ricostruire un rapporto con la madre, ovviamente dopo che sarà accertata la responsabilità”.