Jean Alesi è stato il protagonista di una bella intervista ai microfoni del quotidiano Le Figaro attraverso cui ha parlato della scuderia Ferrari in vista del campionato mondiale di Formula 1 2023 ormai prossimo a esordire. “La Ferrari è più veloce in rettilineo rispetto allo scorso anno – le parole dell’ex pilota della Rossa in riferimento ai recenti test in Bahrain delle monoposto – perché ha scelto delle opzioni leggermente diverse in termini di aerodinamica. Sarà molto interessante, perché altre squadre non hanno scelto questa opzione”.
Sull’arrivo del nuovo team principal Vasseur Jean Alesì ha spiegato: “È un vero cambiamento. L’anno scorso abbiamo avuto Mattia Binotto, che era alla Ferrari da 28 anni. Era un ingegnere di motori. Ha scalato tutti i gradini. Conosceva a memoria la meccanica e la mentalità della Ferrari. Frédéric Vasseur è un ragazzo appassionato di corse automobilistiche fin dalla tenera età, e che si è costruito sul lavoro. Trova una squadra che l’anno scorso era arrivata seconda. Porterà il suo tocco, soprattutto umano, e porterà rigore”. Su un eventuale paragone con Jean Todt: “No, non trovo somiglianze. Come ho detto, Jean ha rubato l’intera squadra migliore del paddock della Benetton. Vasseur non recluterà l’intero staff della Red Bull (ride). Frédéric è cresciuto nel mondo del motorsport in modo diverso. E non hanno lo stesso carattere: Jean Todt ha un carattere più assertivo”.
JEAN ALESI: “FERRARI? VI RACCONTO UN ANEDDOTO…”
La scuderia Ferrari, è indubbio, sta attraversando un periodo di crisi in Formula 1: “Per i tifosi, quando guidi una Ferrari devi vincere. Non capiscono quando non sei sul podio. Come me, tra l’altro: se guido una Ferrari, deve funzionare bene. Quando non ti esibisci, senti il peso sulle tue spalle. Ricordo che un giorno, mentre ero alla Ferrari, conobbi un bambino che mi vide su una Ferrari. Mi ha detto: “Rossa, vinci”. Sei rosso, devi vincere”. Jean Alesi riconosce alcuni errori di strategia in Ferrari l’anno scorso ma non si sente di puntare il dito solo su Binotto: “C’erano primi piani in televisione di Mattia Binotto – ha concluso – come se avesse preso la decisione da solo. Mentre ci sono computer e strateghi…”.