Durante l’assemblea della Commissione finanza della Camera è intervenuto il direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, che ha parlato del Superbonus, del “buco” che ha creato e della capacità di assorbire i crediti rimasti da parte del sistema economico, soprattutto bancario ed assicurativo, dell’Italia. Una situazione attorno a cui ultimamente si è ampiamente dibattuto su ogni media e che sta generando nei consumatori, e nel sistema, una certa diffidenza.
Procedendo per ordine, dalla riunione della Commissione è emerso che nell’ambito dei bonus e dei Superbonus, tra il 15 ottobre 2022 e il primo marzo 2023 sono state generate complessivamente 13,5 milioni di operazioni. Queste, tradotte in numeri, avrebbero portato nel sistema 110,8 miliardi di euro, dei quali 61,9 per 100%, 25 per il bonus facciate, 11,5 per l’ecobonus e 12,4 per tutti gli altri incentivi. A livello di annualità, invece, nel 2022 sono stati generati 3,2 miliardi di euro, nel 2021 56,2 miliardi, nel 2022 50,7 miliardi ed, infine, in questa prima parte del 2023 819 milioni. Rimane, però, anche da definire il reale credito generato dai Superbonus nel 2023, visto che fino a fine marzo sarà ancora possibile presentare i documenti, ed una stima più attendibile potrà essere fatta solamente ad inizio aprile.
Le conclusioni di Ruffini sul Superbonus
In calce alla Conferenza, insomma, è intervenuto Ernesto Maria Ruffini, presidente dell’Agenzia delle Entrate, che ha voluto cercare di mettere una sorta di punto nella questione Superbonus. “Considerando le rate dei bonus edilizi attualmente a disposizione delle banche per il 2023”, ha spiegato, “pari a circa 9,5 miliardi di euro, risulterebbe una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi per circa 7,2 miliardi“.
Cifra che aumenterebbe, spiega ancora Ruffini parlando del Superbonus, includendo anche “le rate dei bonus edilizi attualmente a disposizione delle compagnie di assicurazioni per il 2023, a pari a 1 miliardo di euro, risulterebbe una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi per 10,2 miliardi su base annua“. Un totale, insomma, di 17,2 miliardi ancora assorbibili per il 2023. “La situazione si riferisce all’intero sistema e, quindi, risulta differenziata con riferimento alle singole banche”, spiega ancora Ruffini parlando dei crediti generati dal Superbonus, “hanno sostanzialmente esaurito la ‘capienza fiscale’ per l’acquisto di ulteriori crediti, mentre altre avrebbero ancora ampi margini”.