Nick Luciani, voce dei Cugini di Campagna, svela com’è nata la loro partecipazione al Festival di Sanremo e non nasconde alcuni retroscena su uno dei gruppi più amati in tutta Italia. “È stata un’esperienza unica perché non è come calcare i soliti palcoscenici. Il Festival ci ha rivalutato – ammette nell’intervista pubblicata da La Verità – Meglio tardi che mai: ci siamo arrivati anche noi”. Per i Cugini di Campagna, infatti, la 73esima edizione del Festival è stata la prima in assoluto. “Ci avevamo provato già con la canzone La nostra terra, tratta da una poesia di papa Giovanni Paolo II – spiega infatti Nick Luciani – Venivamo dal successo del programma di Fabio Fazio e Claudio Baglioni Anima mia e Fazio avrebbe presentato il Festival nel 1999. C’erano tutte le condizioni, ma il brano non è stato accettato perché Giovanni Paolo II non era cittadino italiano”.
Un’occasione che però si è ripresentata venticinque anni più tardi in modo decisamente insolito. Ecco com’è iniziato tutto: “a settembre ci eravamo esibiti all’Arena di Verona nel programma Arena Suzuki condotto da Amadeus. Vedere persone di tutte le generazioni che cantavano con noi Anima mia è stata una grandissima emozione. Abbiamo salutato Amadeus e lui ci ha detto: ‘Ci vediamo presto’. Già aveva un’idea, sicuramente”. E sempre di Amadeus è stata “l’intuizione di accoppiare il nostro storico gruppo con ‘La rappresentante di lista’, duo emergente che aveva partecipato alle ultime due edizioni e ha scritto un bellissimo brano”.
Nick Luciani, la rottura con i Cugini di Campagna e la frecciatina ai Maneskin: “scopiazziato…”
Nick Luciani dopo l’emozione di Sanremo ricorda anche il suo ingresso nei Cugini di Campagna e la brusca rottura nel 2014: “Si è rotto qualcosina perché io non ero d’accordo con Ivano su certe cose, volevo cambiare, mentre lui qualche volta è un po’ cocciutello, è proprio di carattere così. Io volevo fare qualcosa di personale e ho lasciato il gruppo per qualche anno – spiega a La Verità – La storia che me la passassi male è stata un po’ pompata, lavoravo molto anche da solo, però rimanevo il cantante dei Cugini di Campagna, non riuscivo mai a scrollarmi di dosso quell’immagine. Ci siamo risentiti, soprattutto quando Ivano ha avuto un ictus, ci siamo chiariti e, quando lui mi ha fatto la proposta di rientrare, ho accettato, anche perché mi sono ripreso quello che avevo seminato. Penso di aver dato parecchio a questo gruppo”.
A oggi Nick Luciani confessa di sentirsi un po’ strano negli abiti del cantante dei Cugini di Campagna “anche perché ormai ho cinquant’anni. Qualche fan dice: “Cambiate”. Però immaginare i Cugini in giacca e cravatta sarebbe impossibile. Sono convinto che, se una cosa è rara, conviene mantenerla”. Del resto, il loro iconico look è stato “scopiazzato” dai Maneskin, come ammette scherzosamente Nick Luciani, “in particolare una tuta a stelle e strisce che portavo già venticinque anni fa, simile a quella del loro leader Damiano, e poi un vestito a cubi argento e nero, che indossa il chitarrista Thomas Raggi. Si è fatto un po’ di rumore e noi, sempre scherzando, in modo ironico, ci siamo rifatti con la cover di Zitti e buoni , durante il concerto di Capodanno”.