Svolta nel caso di Denise Pipitone?
Si riaprono le speranze in merito al caso di Denise Pipitone, bambina rapita nel 2004 a Mazara del Vallo. Come rivelato in esclusiva da Quarto Grado, i carabinieri hanno prelevato del DNA da una 20enne rom di origine bosniaca, Denisa, che vive a Roma. La ragazza, ai microfoni dell’inviata Chiara Marchionni, ha raccontato: “Mi hanno prelevato la saliva. Mi hanno portato dove sono i carabinieri. Mi hanno detto di rimanere a Roma. Mi hanno detto che una bambina è sparita”.
Denisa sarebbe nata in Bosnia nel settembre del 2002, almeno secondo i documenti. La ragazza sarebbe stata cresciuta dalla nonna e venuta in Italia per un breve periodo a 3 anni, del quale però non ha memoria. Non è chiaro se sia arrivata una segnalazione da parte di qualcuno o se la decisione sia frutto di un’indagine portata avanti dalla Procura: quel che è certo, è che alla giovane donna sia stato prelevato del DNA martedì scorso, con grande sorpresa da parte sua. La ragazza ha in comune con Denise il nome, ma non solo: essendo di origine rom, si riaprirebbe una pista a lungo calcala. A Mazara del Vallo, poco dopo la sparizione della piccola, venne infatti smantellato il campo rom. Inoltre, pochi mesi dopo, a Milano venne avvistata una bambina molto simile a Denise, che per gli inquirenti era proprio lei: la piccola era con una famiglia rom.
L’inviata: “Vi racconto l’incontro con Denisa”
L’inviata Chiara Marchionni, a Quarto Grado, ha spiegato come è andato l’incontro con Denisa, che per gli inquirenti potrebbe essere Denise Pipitone: “Mi ha colpito la sua spontaneità, il suo racconto genuino, la sua preoccupazione. Si è presa a cuore la sorte di una bambina di cui fino a dieci giorni fa non sapeva niente. Ve la posso descrivere: è alta 1.60, magra, aggraziata, ha la pelle chiara, gli occhi e i capelli sono scuri, che porta raccolti lasciandoli un po’ sciolti sulle orecchie, come a nasconderle, forse potrebbe averle un po’ a sventola. Non l’ho trovata impaurita ma disponibile al racconto, a dire quello che le è successo pochi giorni fa. Tanto che mi ha subito confermato che le è stato prelevato qualcosa sotto la lingua, come quando si fa un tampone. Mi ha raccontato tutto con grande naturalezza. Mi ha chiesto se io fossi la mamma della bambina”.
Carmen Pugliese, PM, ha spiegato: “Sono andati da una persona precisa, dunque i carabinieri si sono messi con una segnalazione cosiddetta ‘vestita’ ma soprattutto hanno fatto un’attività legata dalla Procura, non è stata un’azione individuale. Può darsi che ci sia stata una segnalazione da parte di qualcuno o a carico di ignoti. Questo implica una nuova inchiesta, non una vecchia che si riapre”.