Carlo Verone è stato intervistato ieri sera da Bruno Vespa in occasione del programma Cinque Minuti, striscia quotidiana dopo il Tg1 delle ore 20:00. Il celebre attore americano ha parlato di Alberto Sordi, suo grande mentore, spiegando: “Non ho mai detto di essere il figlio che Alberto Sordi non ha mai avuto, lo ha detto lui. Io lo ritengo il più grande attore italiano, come comico sicuramente il più grande e per me aver recitato con lui è stato il più bel regalo che il destino mi poteva fare”.
E ancora: “Lui ha rappresentato dopo la guerra un periodo molto importante, era il periodo del dopoguerra, della ricostruzione, del boom economico, dell’Autostrada del Sole, delle 500, delle spider, un’Italia che si lasciava dietro i problemi e aiutava la gente con la sua maschera, i suoi tempi folli e futuristi, a ritrovare il sorriso. Oggi avremmo molto bisogno di avere un nuovo Alberto Sordi. Ci proviamo ma non è facile, c’è più cinismo, cattiverà e solitudine”. Sul primo incontro fra Carlo Verdone e Alberto Sordi: “Il nostro primo incontro con lui: c’erano Peppino De Filippo, Paolo Stoppa, Alberto Sordi, mia sorella sposata con Christian De Sica e io. Mi ero portato una fotografia in bianco e nero con un pennarello e chiesi un autografo. Lui mi scrisse un ‘giudizio paterno’ e due anni dopo facemmo insieme un film: quel paterno era evocativo”.
CARLO VERDONE: “SORDI ERA UN ANTIDEPRESSIVO”
Poi Carlo Verdone ha continuato: “Lui è stato un antidepressivo meraviglioso, se il comico fa bene il suo lavoro aiuta molto la gente, l’aiuti per un’ora e tre quarti, un paio d’ore. Lui è stato molto importante, ci ha fatto anche vergognare per dei personaggi ma che rispecchiavano perfettamente ciò che erano difetti dell’italiano medio”. In chiusura di intervista con Bruno Vespa, Carlo Verdone ha accennato ai programmi futuri: “Vita da Carlo 2 uscirà questa estate e poi ci sarà anche la terza stagione”.