LA PROPOSTA DI ELLY SCHLEIN PER L’ESPROPRIO DI CASE PRIVATE SFITTE: COSA HA DETTO LA LEADER PD
Nella piazza “antifascista” per attaccare il rischio fascismo, per riformare la sinistra “unita” (dal Pd al M5s di Conte, passando per la Sinistra di Fratoianni e la Cgil di Landini), Elly Schlein ha dato nuovamente plastica evidenza al suo progetto di “rinnovato” comunismo con spolverata di “green” per renderlo più moderno. Siamo esagerati? Forse, o forse no come insegna una dichiarazione senza gran cassa mediatica proferita dalla giovane vincitrice delle Primarie Pd e il prossimo 12 marze eletta ufficialmente nuovo Segretaria del Partito Democratico.
Durante una puntata de “L’Aria che Tira” su La7 della scorsa settimana, si stava commentando le politiche a dire di Schlein “fallimentari” del Governo Meloni sul tema caldo della casa e del futuro energetico: è qui che il collega di Forza Italia, vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè fa riferimento ad un passaggio molto particolare della mozione Schlein alle ultime Primarie “Parte da noi”, nel capitolo dedicato al “Diritto alla casa”. La citazione è testuale ed è la seguente: «Servono politiche innovative e coraggiose di intermediazione pubblica per recuperare al mercato degli affitti medi e lunghi una parte del patrimonio privato sfitto, per aumentare la disponibilità di alloggi a canone calmierato e rispondere alla domanda di quella fascia intermedia che non ha i requisiti per acceder alle case popolari, ma non riesce a vivere agli alti prezzi del libero mercato». Tradotto in parole più semplici e meno “burocratiche”, la mozione Schlein arriva a ipotizzare la possibilità di un vero e proprio “esproprio” per le case non affittate di proprietà dei privati. Insomma, idea di stampo comunista – nel senso proprio tecnico del termine – se c’è n’è una.
MULÈ (FORZA ITALIA) CONTRO SCHLEIN: “QUESTO È REQUISIRE LA PROPRIETÀ PRIVATA”
L’attacco del forzista alla neo-Segretaria del Pd Elly Schlein non finisce qui, dato che il riferimento di Mulé intende togliere il “velo di ipocrisia” alla proposte vetero-comuniste di una parte ancora presente nella sinistra italiana: «Come si chiama questo? Io lo chiamo esproprio», attacca il deputato mentre la conduttrice Myrta Merlino è intenta a lanciare la pubblicità per cambiare poi argomento. Mulé riesce solo ad aggiungere prima del cambio tema che l’esproprio potenziale delle case sfitte dei privati è una autentica «requisizione della proprietà privata».
In precedenza il vicepresidente della Camera aveva incalzata gli ospiti e lo stesso Partito Democratico nelle sue frange più riformiste e moderate a considerare cosa davvero voglia proporre Schlein nella sua idea di nuova sinistra: «Rispetto alle nuove politiche di un partito un tempo riformatore e oggi prigioniero del peggior conservatorismo legato a un programma fatto solo di tasse», rintuzza Mulè, concludendo poi «basta leggere la mozione che l’ha portata alla guida della segreteria del Pd, per avere chiaro qual è il programma. Tutto parte dalla, cito tra virgolette, riscoperta di una parola fondamentale “redistribuzione”». Ma non di solo esproprio Schlein potrebbe considerare come effettive le politiche fiscali in un suo ipotetico piano di Governo: «gragnuola di tasse. Da quella sulle donazioni, a quella sulle successioni passando per carbon tax, plastica tax e via tassando per arrivare a pagina 12 della mozione Schlein, dove c’è un vero e proprio progetto di esproprio proletario», sferza Giorgio Mulé a “L’Aria che Tira”.