È scontro tra Matteo Bassetti e Andrea Crisanti, ospiti di Lucia Annunziata a Mezz’ora in più, sul tema dell’inchiesta sulla prima ondata del Covid-19 nella provincia di Bergamo. “Mai come ora mi sono reso conto che il prezzo dell’integrità è la solitudine”, così ha esordito il senatore del Pd, che è l’autore della perizia secondo cui con una chiusura repentina delle zone in cui il virus si stava diffondendo si sarebbero potuti evitare migliaia di morti.
È proprio questo documento che sta alla base delle indagini, che vedono tra i 19 indagati anche l’allora Premier Giuseppe Conte e l’allora Ministro della Salute Roberto Speranza ora tra le fila dei democratici. Il microbiologo ha rivelato in tal senso che nessuno dopo la notizia lo ha contattato. In molti, soprattutto tra i tecnici che si sono occupati della gestione della pandemia, infatti, hanno espresso scetticismo nei confronti dell’inchiesta stessa. Tra questi anche Matteo Bassetti. “A fine febbraio-inizio marzo 2020 eravamo tutti impegnati a fare del nostro meglio, in quel momento qualsiasi scelta era presa al buio”, ha ribadito anche ai microfoni del programma in onda su Rai 3.
Bassetti vs Crisanti: “Covid? Fatto nostro meglio”. Il botta e risposta
Matteo Bassetti non comprende le basi su cui si fonda la perizia realizzata da Andrea Crisanti e di conseguenza l’intera inchiesta sulla prima ondata del Covid-19 nella provincia di Bergamo. “Se si deve pensare a un processo per quei giorni non può che essere fatto al virus. Qualsiasi scelta fu presa in buona fede nell’interesse della popolazione. In quel periodo si navigava al buio in un mare in tempesta. O siamo tutti innocenti o siamo tutti colpevoli. Non si può giudicare quanto successe con gli occhi di adesso”, ha ricordato l’infettivologo del San Martino di Genova.
Non è d’accordo il microbiologo e senatore del Pd, il quale si sta battendo affinché vengano individuate le responsabilità delle migliaia di morti provocati dal virus in Lombardia. “Dire ‘siamo tutti assolti, va tutto bene’ secondo me significa aprire la strada a una situazione di impreparazione la prossima volta. Chiudere gli occhi davanti a un disastro significa aprire la strada a un altro disastro”, ha concluso.