Sono passati dieci anni da quando David Rossi è morto precipitando da una finestra del suo ufficio della Banca Monte dei Paschi di Siena. Dieci anni senza verità per la famiglia del manager, che in realtà vive tutti i giorni il dolore della perdita, a cui si intreccia la speranza di riuscire a scoprire cos’è successo quella sera. «Non bisogna abbassare la guardia e bisogna tenere alta l’attenzione anche in previsione dell’istituzione di una nuova Commissione di inchiesta», ha dichiarato Antonella Tognazzi, vedova dell’ex manager di Mps, all’AdnKronos. L’auspicio è che la Commissione d’inchiesta «arrivi a scandagliare tutto ciò che è ancora da verificare e scoprire».
Dopo la Commissione parlamentare d’inchiesta nella scorsa legislatura, presieduta da Pierantonio Zanettin, il 20 marzo comincia alla Camera la discussione per la creazione di una nuova Commissione sul caso, che potrebbe ottenere il via libera il 24 marzo. «Confido nella buona volontà dei nuovi membri che dovranno ricominciare daccapo e mi auguro che siano persone motivate a fare chiarezza a beneficio di tutti. Spero che, seguendo le orme della precedente Commissione di inchiesta, emergano nuovi elementi», ha aggiunto la moglie di David Rossi.
DAVID ROSSI, BATTAGLIA SENZA FINE DELLA FAMIGLIA
Dopo dieci anni, nei quali si sono susseguite due archiviazioni e una Commissione parlamentare d’inchiesta, la famiglia di David Rossi non ferma la propria ricerca di giustizia e verità. «Il nostro obiettivo da sempre è quello di richiedere la riapertura delle indagini con un fascicolo che riporti la motivazione giusta ossia per omicidio», ha concluso Antonella Tognazzi all’AdnKronos. La vedova ha organizzato in piazza Salimbeni a Siena una commemorazione pubblica «i dieci anni senza David, senza verità, senza giustizia». È prevista oggi ed è l’occasione per richiamare ulteriormente l’attenzione sulla vicenda, oltre che per portare avanti la battaglia. Sono tante, del resto, le domande che necessitano di una risposta. Che motivo aveva David Rossi di suicidarsi? La famiglia non ha mai creduto a questa tesi e spera che la nuova Commissione torni ad occuparsi del caso anche in questa legislatura.