Depositate le motivazioni della sentenza di condanna per violenza sessuale di gruppo emessa a carico del calciatore Manolo Portanova, centrocampista del Genoa, e dello zio Alessio Langella. I due sarebbero stati condannati con rito abbreviato a una pena di 6 anni di reclusione e poche ore fa, secondo quanto riportato da Repubblica, è emersa la lettura degli eventi fatta dal giudice in merito alla vicenda che vedrebbe vittima una giovane di 21 anni.
Il documento di 77 pagine, riferisce Radio Siena Tv, spiegherebbe cosa ha condotto il gup di Siena alla condanna in relazione ai presunti abusi di gruppo che si sarebbero consumati la notte tra il 30 e il 31 maggio 2021 in un appartamento della città toscana. Il giudice delle udienze preliminari Ilaria Cornetti avrebbe accolto le richieste dell’accusa ritenendo attendibile il racconto della giovane. Il dissenso di quest’ultima a un rapporto di gruppo, secondo il gup, sarebbe stato “manifesto ed inequivocabile” fin dal principio. La ragazza, secondo quanto riportato da Repubblica sul contenuto di quanto ricostruito dal giudice, sarebbe stata “trattata come un oggetto” e avrebbe “manifestato la propria volontà di voler avere un rapporto sessuale solo con Manolo Portanova” e non con gli altri soggetti coinvolti. Nell’inchiesta anche un terzo maggiorenne che, spiega Radio Siena Tv, dovrebbe andare a processo a fine marzo, e un altro soggetto, minorenne all’epoca dei fatti, per cui sarebbe stato chiesto il rito abbreviato davanti al Tribunale dei minori di Firenze.
La difesa di Manolo Portanova: “Impugneremo sentenza”
Secondo quanto riportato dall’Ansa a margine della sentenza, nel dicembre scorso, il calciatore Manolo Portanova avrebbe subito commentato ribadendo la sua innocenza rispetto alle accuse che avrebbero portato alla condanna. Una breve dichiarazione all’uscita dal Tribunale di Siena per il giocatore del Genoa, difeso dall’avvocato Gabriele Bordoni, che poi non avrebbe rilasciato altri commenti.
Il legale di Manolo Portanova, stando a quanto riporta nelle ultime ore Il Secolo XIX, avrebbe rilasciato invece le seguenti dichiarazioni in merito alle motivazioni della sentenza a carico del giocatore: “Nonostate nel corso del processo siano state depositate indagini difensive che dimostrano l’assoluta innocenza del mio assistito, ci dispiace che in queste motivazioni della sentenza non ne troviamo traccia o argomentazione. Avremmo preferito essere smentiti piuttosto che ignorati“. Stando a quanto riporta ancora lo stesso quotidiano, a breve sarà presentato un ricorso alla Corte d’Appello di Firenze: “Impugneremo la sentenza – ha sottolineato il legale che assiste Manolo Portanova – auspicando che i giudici di secondo grado possano prendere in considerazioni le nostre indagini difensive“.