Il padre di Saman, Shabbar Abbas, dal Pakistan attende l’esito della decisione sulla sua eventuale estradizione in Italia e sull’istanza di rilascio su cauzione avanzata dal suo difensore al giudice di Islamabad. Nel frattempo, come riporta Quarto Grado, l’uomo continua a insistere sulla sua posizione ritenendo che il corpo trovato a Novellara non sia quello della figlia uccisa nel 2021. Secondo la Procura di Reggio Emilia, Saman sarebbe stata assassinata nel contesto di un piano premeditato in famiglia perché si era opposta a un matrimonio forzato, e sono cinque i parenti finiti a processo per l’omicidio e l’occultamento del cadavere.
Alla sbarra in Italia sono arrivati soltanto tre degli imputati: lo zio di Saman, Danish Hasnain, e i due cugini Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq. Sfuggono ancora il padre della ragazza, Shabbar, e la madre, moglie di quest’ultimo, Nazia Shaheen, ancora oggi latitante in patria. La trasmissione di Gianluigi Nuzzi riporta inoltre il contenuto di una presunta intercettazione in cui il padre di Saman pronuncerebbe la seguente frase: “Mi ha disonorato“. Il cadavere di Saman Abbas è stato ritrovato pochi mesi fa, sepolto in un casolare diroccato a poche centinaia di metri dalla casa di Novellara in cui viveva con la famiglia, non molto lontano dal luogo in cui fu avvistata per l’ultima volta la notte tra il 30 aprile e il 1° maggio 2021.
Il padre di Saman insiste e ritiene che il corpo non sia della figlia
Insiste Shabbar Abbas, continuando a dirsi convinto che il cadavere trovato dagli inquirenti su indicazione del parente Danish Hasnain non appartenga alla figlia Saman. L’identità invece è certa, dal momento che tutti gli accertamenti condotti hanno confermato che il corpo è proprio quello della 18enne uccisa a Novellara nel 2021 e del cui omicidio sono accusati Shabbar, la moglie Nazia, Hasnain e i cugini della vittima Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq.
Gli occhi degli inquirenti italiani guardano ora al Pakistan, dove si gioca la “partita” per l’eventuale estradizione del padre di Saman da mesi oggetto di una udienza sottoposta a continui rinvii. Nelle more della decisione del giudice di Islamabad è intervenuta anche la richiesta di rilascio su cauzione che il legale difensore di Shabbar Abbas avrebbe presentato per ottenerne la scarcerazione in attesa che si valuti il trasferimento del suo assistito verso l’Italia. Poche ore fa, secondo quanto riportato da Il Resto del Carlino, il giudcie si sarebbe riservato di decidere se concedere la libertà su cauzione e l’udienza dovrebbe tenersi in queste ore. Ma sono ancora tante le incognite che gravano sull’approccio del Pakistan, chiamato a valutare la posizione di Shabbar anzitutto sulle accuse mosse dalle autorità italiane in merito alla morte della figlia. L’estradizione è un orizzonte che sembra lontano, mentre ignota è la localizzazione della madre della ragazza: Nazia Shaheen non è stata mai rintracciata dal momento del suo ritorno in patria, datato 1° maggio 2021.