Giovanni Paolo II era a conoscenza, quando era cardinale, di casi di preti pedofili e ha coperto vicende di abusi? A sollevare tali accuse il programma polacco Tv24, che ha raccolto le testimonianze di alcune vittime di preti pedofili della diocesi di Cracovia, e il libro di Ekke Overbeek “Maxima culpa. Giovanni Paolo II sapeva“, uscito da pochi giorni in Polonia. Le voci asseriscono che Wojtyla nel 1978, prima di diventare Papa, coprì i preti pedofili senza offrire alcuna assistenza alle loro vittime. In Polonia è scoppiata la bufera, ma è stato innalzato anche un muro a difesa del santo, come riportato dal Giornale. Per monsignor Stanislao Gadecki, presidente della Conferenza episcopale polacca, le accuse contro Giovanni Paolo II sono state «create» ad arte «dai servizi».
Quindi, le voci sarebbero un tentativo di screditare Wojtyla e la sua eredità. Le accuse sono state rispedite al mittente anche da monsignor Slawomir Oder, postulatore della causa di canonizzazione: «Non c’è stata allora una voce più forte di quella di Giovanni Paolo II sulla necessità di liberare la Chiesa dai crimini di pedofilia». Inoltre, ha precisato che «questi problemi sono stati accuratamente analizzati negli archivi del Vaticano» e «nell’ambito del processo di beatificazione queste accuse sono negate dai fatti».
PREMIER POLONIA “DIFENDIAMO MEMORIA GIOVANNI PAOLO II”
Per la vicenda he riguarda Giovanni Paolo II è stato invitato al ministero degli Esteri polacco l’ambasciatore Usa in Polonia Mark Brzezinski per un colloquio sull’attività del canale televisivo Tv24, che appartiene alla rete americana Discovery. In un comunicato si legge: «Si ritene che i potenziali risultati dell’attività di questo canale sono paragonabili alla guerra ibrida che ha come scopo incrementare le divisioni e tensioni all’interno della società polacca». Ma in difesa di Giovanni Paolo II è intervenuto anche il premier polacco Mateusz Morawiecki: «Oggi abbiamo la guerra non solo dietro la nostra frontiera dell’est; vi sono enti che cercano di provocare la guerra della civiltà anche dentro la Polonia». Il capo di governo della Polonia, come riportato dal Giornale, ha aggiunto che «da cristiani dobbiamo difendere la memoria del pontefice nato a Wadowice; ci sono tantissime prove che lui abbia lottato contro il male, anche dentro la chiesa, mentre le accuse contro di lui sono basate su fonti ambigue».