A Zona Bianca si parla ancora di Gisella, la donna che parlerebbe con la Madonna di Trevignano. Secondo la veggente, la statuetta piangerebbe sangue e ogni 3 del mese le parlerebbe. Le parole della donna hanno attirato tanti devoti nel paese, tanto che il terreno sul quale si trova è stato adibito per ospitarli, nonostante non fosse possibile in quanto è sottoposto ad un ente, essendo territorio del Parco. Dopo il servizio, in studio, Alba Parietti ha preso parola, raccontando un aspetto delicato del suo passato.
“Il punto su cui bisogna stare attenti è che nel momento esatto in cui ne parliamo di determinate cose, c’è qualcuno che sente… A me è successo con una maga. Mio figlio attraversava un momento particolare. Lei mi ha invitata dicendo che a mio figlio era stata fatta una maledizione. Io ero talmente debole che pur sapendo di essere fregata da questa persona, che le ho dato dei soldi. Ha lavorato di me con una manipolazione che ci sono cascata. La maggior parte delle persone va in questi luoghi per disperazione” ha raccontato Alba.
Madonna di Trevignano, “Il sacerdote che andava dalla veggente…”
Alba Parietti, con la sua testimonianza, ha posto l’accento su un aspetto importante e spesso sottovalutato: le persone che scelgono di affidarsi a veggenti, maghi, medium e così via, spesso sono disperate. Forse hanno perso qualcuno, temono per la salute dei propri cari e altro ancora: per questo motivo, la fragilità può indurre a fidarsi di persone che non hanno in realtà alcuna informazione su chi si trovano davanti e soprattutto non possono prevedere il futuro, come invece spesso fanno credere di poter fare.
Un testimone, un uomo che ha conosciuto in prima persona Gisella e anzi, che le aveva dato una mano economicamente per sistemare il luogo del presunto miracolo, ha scritto dei libri gratuiti sulle apparizioni della Madonna di Trevignano per smentire le parole della veggente. Lo scopo dell’uomo è quello di “non lucrare sulla vicenda, dicendo tutte le incongruenze che avevo scoperto e mettendo in guardia i fedeli. Scrivendo il libro, sono venuto a conoscenza che il sacerdote che andava dalla veggente e le stava accanto il 3 di ogni mese, era stato scomunicato dal vescovo e, tra l’altro, gli era stato vietato di esercitare le sue funzioni”.