Quella di cancro al pancreas sta divenendo, purtroppo, una vera e propria epidemia. Un’inchiesta condotta da “Le Parisien” sottolinea che oggi, in Francia, vengono rilevati più di 15mila nuovi casi all’anno, e, tra il 1990 e il 2018, il tasso di incidenza della malattia nel Paese transalpino è aumentato del 2,7% all’anno negli uomini e del 3,8% nelle donne. La patologia colpisce principalmente persone di età superiore ai 55 anni, con un’età media alla diagnosi di 73 anni per le donne e 70 per gli uomini.
Il problema è che “nessuno sa con precisione quali siano le cause dell’aumento del cancro al pancreas”, ha asserito il dottor Antoine Hollebecque, medico oncologo specializzato in tumori dell’apparato digerente (Institut Gustave-Roussy, Villejuif). Ci sono fattori di rischio: il fumo, il sovrappeso, l’obesità, uno stile di vita sedentario. “L’ultimo studio nazionale sul peso dei francesi, pubblicato all’inizio dell’anno, ha mostrato che quasi un francese su due è in sovrappeso e il 15% è obeso”, ha aggiunto il dottor Hollebecque. Anche il diabete, sempre più frequente, è un fattore di rischio, anche se minore, per lo sviluppo di questa malattia.
CANCRO AL PANCREAS, LE CAUSE DELL'”EPIDEMIA”: “ANCHE IL CONSUMO ECCESSIVO DI ALCOOL AUMENTA IL RISCHIO”
Non è tutto: “Le Parisien” riporta altresì che recenti ricerche hanno confermato che il consumo eccessivo di alcool aumenta il rischio di andare incontro al cancro al pancreas. “Potrebbe esserci un impatto di specifici fattori ambientali, inquinamento, pesticidi, additivi alimentari. Tutti elementi che giocherebbero un ruolo in questa esplosione di casi”, ha ipotizzato il professor Hollebecque.
Inoltre, il rischio aumenta anche quando ci sono precedenti a livello familiare. Pertanto, come ha spiegato il professor Rebours (ospedale Beaujon, Parigi) all’Académie de chirurgie, “una persona che ha più di tre parenti di primo grado che hanno avuto il cancro al pancreas ha un rischio maggiore di sviluppare la malattia“. Va da sé che la conoscenza precisa dei fattori di rischio rimanga un elemento importante per considerare le strategie di prevenzione e per identificare i soggetti più a rischio che potrebbero beneficiare di una diagnosi precoce quando gli strumenti saranno disponibili.