Madonna di Trevignano, le stigmate di Gisella
A Storie Italiane si parla della storia della storia della Madonna di Trevignano, che si manifesterebbe ad una veggente, Gisella. La donna, sulle mani, avrebbe delle stigmate, come raccontato da una dottoressa che l’ha visitata e fatto un certificato: “Io ho visitato Gisella in più occasioni. Ho constatato che la donna aveva stigmate. Una ferita profonda sul palco della mano, lascerebbe delle ferite. Nel suo caso, quelle ferite sono scomparse dopo le 15 del venerdì santo. Quello che ho scritto nel certificato è vero. Quando si è nella verità non si deve avere paura, anche se la verità è scomoda. Io l’ho certificata in quanto medico. Un giorno questo servirà ad altri e quando un giorno lei passerà a miglior vita… Lei è stata visitata anche da un marianologo. Lei non è che le ha chieste le stigmate. Non abbiamo idea di cosa lei offra in sacrificio per noi. Sono un segno della presenza di Dio. Lei salva anime attraverso la sua sofferenza. Io non ho alcun dubbio“.
Il medico ha proseguito: “Io il certificato l’ho fatto solo come testimonianza. Mi interessa che venga resa giustizia alla verità. Io ho conosciuto Gisella nel 2021. All’inizio ne dubitavo, poi mi sono avvicinata ed è assolutamente autentica. Quando ci siamo incontrate lei si è staccata dal gruppo e mi ha detto cose che non poteva sapere. Quelle ferite sono una sofferenza indicibile di cui lei non si lamenta“.
“Aveva delle scritte sull’avambraccio sinistro”
Secondo Alba Parietti, le parole della dottoressa “non si possono sentire”. In questo caso la signora “fa la sua perizia ma non può dare la sua versione”. La showgirl ha poi raccontato di essere stata a sua volta “vittima” di una maga: “Io vengo chiamata da una persona che mi dice che mio figlio aveva una serie di problemi. Siccome era vero, io mi presento in questo albergo e arrivo prevenuta. Io non credo, sono scettica, ma era un momento di difficoltà di mio figlio quindi sono andata. Lei prima è riuscita a tirarmi fuori una serie di nomi, poi una serie di eventi. Mi disse che se non le avessi dato dei soldi, mio figlio sarebbe morto. Ad un certo punto le ho dato un assegno in mano: lei mi disse ‘Quanto vale la vita di suo figlio?’. Queste persone hanno capacità di manipolazione e persuasione“.
Roberto, un testimone che ha lasciato il gruppo di preghiera di Gisella, ha rivelato: “Recitavamo il rosario e lei aveva dei mancamenti e comparivano queste scritte sull’avambraccio sinistro. La cosa che ci ha insospettito è che anche lei stessa avrebbe potuto scriversi qualsiasi cosa da destra verso sinistra. Anche questo ha influenzato la nostra uscita dal gruppo di preghiera. Io non ho mai dato dei soldi ma so che delle persone hanno chiesto a Gisella di pregare e hanno dato dei soldi“.