Concita De Gregorio, ospite della trasmissione “Belve” di Francesca Fagnani su Rai Due, ha raccontato i suoi sogni d’infanzia. La giornalista, in realtà, voleva diventare una concertista, ma “la mia maestra, cattivissima, mi disse che non avevo talento”. Non fu l’unica cosa che la fece stare male: anche l’amore la ferì ripetutamente. “Ho sempre sofferto molto per amore nella vita”, ha spiegato Concita De Gregorio, la quale si è poi concentrata sul lavoro.
In particolare, ha detto: “Ho passato tre anni bellissimi a ‘L’Unità’. Non ero una persona di partito, non ho mai avuto tessera di alcun partito. In quel mondo maschilista e conservatore, che è anche il mondo della Sinistra italiana, essere una direttrice donna non era visto di buon occhio”. Per difendere l’operato dei suoi giornalisti, contro i quali furono intentate cause, “mi venne pignorato addirittura lo stipendio. Ho pagato moltissimo, dopo 12 anni sto ancora finendo. Di tasca mia ho sborsato più di 2 milioni di euro”.
CONCITA DE GREGORIO: “WIKIPEDIA SCRISSE CHE ERO LA MOGLIE DI MARIO DRAGHI”
Nel prosieguo di “Belve”, Concita De Gregorio ha sottolineato di non essere radical chic e ha rivelato di vivere in una casa normale (abita a Roma Sud da tanti anni a piano terra). A un certo punto su Wikipedia scrissero che la conduttrice di “In Onda” fosse la moglie di Mario Draghi ed è stato un gossip “che mi ha divertito. Mi sono stati attribuiti altri flirt? Non so quali!”.
Oggi Concita De Gregorio è innamorata e ha chiarito che “il mio è un matrimonio longevo e in buona parte felice. Il tradimento per me non esiste: io sarei per la libertà assoluta, in quanto non deve esistere il possesso dell’altro. Io e mio marito stiamo insieme da più di trent’anni ed è ovvio che tante cose cambino in questo lasso di tempo”. Parlando di Silvio Berlusconi, la giornalista ha detto di avere rimandato al politico i doni che riceveva dal politico di Forza Italia (“Non ho mai aperto i pacchi che mi inviava. Una volta un ministro del suo governo mi ha regalato una lingerie color salmone…”).