Accedere al mercato del capitale azionario (ECM) può essere molto importante per le imprese italiane, spesso sottocapitalizzate oppure dipendenti dal credito bancario. Non sempre, però, si hanno tutte le competenze necessarie a questo passo all’interno delle aziende, in particolare nelle PMI, sebbene siano quelle più interessate a un rafforzamento finanziario che potrebbe consentirgli di meglio competere sui mercati.
Per questo è importante l’attività di società come IR Top Consulting, boutique finanziaria leader in Italia nella consulenza direzionale per gli Equity Capital Markets e Advisor Finanziario per la quotazione. Abbiamo rivolto alcune domande alla sua fondatrice, Anna Lambiase.
Il vostro modello punta a riorientare la cultura aziendale al mercato dei capitali. È una sfida che le imprese sono pronte a raccogliere?
Attraverso il Modello Global Finance dedicato alle PMI, che in Italia sono stimate pari a oltre 160.000, IR Top Consulting punta ad affiancare le aziende in un percorso di crescita e sviluppo consentendo alle stesse di ottenere un vantaggio competitivo sul mercato dei capitali, in tutte le sue forme. Per favorire la crescita dimensionale e la capacità di competere a livello internazionale, le imprese devono colmare il gap di competenze apportando knowledge specialistico e rafforzando la struttura manageriale. Per realizzare tutto questo servono risorse, talenti e una visione che superi talvolta quella cultura d’impresa di stampo provinciale. Per accelerare questo processo l’avvicinamento al mercato dei capitali si sta rivelando la migliore strada percorribile.
Per quali motivi?
Perché impone di portare all’interno dell’azienda nuovi paradigmi: fornire maggiore trasparenza sui piani di sviluppo, mettere a fuoco una strategia di lungo periodo coerente e che risponda sempre più a criteri di sostenibilità, avere come obiettivo l’interesse non solo dell’imprenditore ma di tutti gli stakeholders, avviare un dialogo con investitori diversificati. La quotazione su Euronext Growth Milan (ex AIM) ha confermato negli anni il proprio ruolo centrale nel favorire la crescita delle PMI che oggi hanno superato la soglia di 190 aziende quotate, segno di come il mondo delle PMI italiane stia guardando all’Equity come concreta alternativa al tradizionale sistema bancario. Dimostrazione questa, appunto di una crescente propensione delle PMI alla quotazione in Borsa, ma anche segno di un’evoluzione culturale a favore del mercato dei capitali che sta interessando tutti i settori, dalla tecnologia all’industria, dalla finanza ai servizi. È necessario continuare a stimolare una crescita di qualità con l’ingresso in Borsa di PMI eccellenti nel loro contesto competitivo, con buoni fondamentali e una logica di crescita sana e sostenibile che potrà portare un importante beneficio alla creazione di valore del Paese incrementando il dato occupazionale. Di qui l’imprescindibile ruolo di “educazione all’IPO” e diffusione della cultura dell’Equity verso gli imprenditori attraverso il contributo di operatori esperti, che studiano le società e le logiche di investimento ECM e sono in grado di valutare la fattibilità di IPO e la sostenibilità di un processo di quotazione con tutte le responsabilità che questo comporta, nonché il monitoraggio costante del mercato nella sua evoluzione.
Le tematiche ESG sono un fattore distintivo anche per un accesso al credito migliore. Il vostro modello come si pone a questo riguardo?
Il Modello Global Finance accompagna le aziende in un processo di crescita favorito da uno sviluppo delle competenze finanziarie, organizzative e manageriali su tre pilastri: Amministrazione, Finanza e Controllo (AFC), Corporate Governance (CG) ed ESG. La Sostenibilità e i principi ESG assumono un’importanza crescente come vantaggio competitivo nella supply chain, nel rapporto con le istituzioni finanziarie e nel contesto di mercato. Per rispondere a questa necessità, il nostro modello declina l’area ESG in quattro fasi: (i) ESG Assessment – esame del posizionamento aziendale in materia ESG, delle procedure avviate, analisi del contesto e dello scenario (competitor, industry di appartenenza e best practice del mercato) al fine di comprenderne le dinamiche, i KPI e i selling point a livello economico; (ii) Policy di sostenibilità – identificazione del modello aziendale da condividere con main shareholders e top management e definizione univoca degli impegni assunti e degli strumenti adottati; (iii) Reportistica ESG – elaborazione del Report di Sostenibilità / DNF, strumento principale di reporting e comunicazione del profilo e delle performance ESG di un’impresa, che consente di informare gli stakeholder sull’impatto generato rispetto alle dimensioni della sostenibilità: economica, ambientale e sociale; (iv) Comunicazione ESG – comunicazione delle informazioni non finanziarie per rafforzare la brand awareness e sviluppo di una strategia di marketing che migliori l’immagine e la reputation aziendale, che «ingaggi» investitori e consumatori. Le banche stanno sviluppando soluzioni di finanziamento innovative dedicate alla transizione ESG delle aziende, caratterizzate da un meccanismo di premialità che consente all’impresa di ottenere uno sconto sul costo del finanziamento stesso al raggiungimento di specifici KPI in ambito ESG: attraverso queste dimensioni il nostro modello facilita l’accesso al credito, tema centrale per le PMI.
Quali sono le principali carenze che le PMI e il loro management devono colmare per avvicinarsi ai mercati dei capitali?
Euronext Growth Milan accoglie oltre un terzo delle aziende quotate in Borsa, registrando negli ultimi anni il maggior numero di collocamenti. Tuttavia, sono principalmente quattro i gap che le PMI devono colmare e per i quali decidono di non quotarsi, rischiando dunque di essere sottocapitalizzate oppure di essere troppo dipendenti dalle banche. In particolare, emerge la scarsa attitudine alla trasparenza collegata alla non volontà dell’impresa di diffondere i propri report, mentre la difficoltà a dialogare con gli investitori esterni e con amministratori indipendenti è la seconda ragione. Segue il timore da parte dell’imprenditore di perdere il controllo dell’impresa. L’analisi dell’Osservatorio PMI dell’EGM rivela un dato medio di flottante in quotazione pari al 25%, dunque il 75% dell’impresa rimane di proprietà dell’imprenditore, consentendogli di continuare a gestire l’azienda e guidare ogni scelta strategica. I costi di quotazione sono il quarto motivo. Tuttavia, con l’introduzione di un credito d’imposta sul 50% dei costi di quotazione si sono create le basi per agevolare l’accesso delle imprese alla finanza, incentivando la capitalizzazione delle Società. Sebbene negli ultimi anni si sia registrata una crescita del numero di Società quotate (26 IPO nel 2022), le PMI presenti sul listino EGM rappresentano una percentuale ridotta sia rispetto alla media europea, sia rispetto alla rilevanza nello stesso tessuto produttivo italiano. Occorre creare le condizioni per favorire la riduzione del divario con AIM UK (816 emittenti al 31 dicembre 2022 con una capitalizzazione pari a 105.447 €M) ed Euronext Growth Paris (267 emittenti al 31 dicembre 2022, con una capitalizzazione pari a 22.607€M).
Le istituzioni pubbliche e le authority cosa hanno fatto e cosa dovrebbero fare ancora per facilitare l’accesso ai mercati dei capitali delle PMI?
L’unione dei mercati dei capitali è essenziale per la crescita economica e la competitività dell’Ue. In particolare, il Consiglio europeo ha delineato i suoi principali obiettivi per facilitare l’accesso al mercato dei capitali: (i) migliorare l’accesso ai finanziamenti per le imprese dell’Ue, in particolare per le PMI; (ii) rimuovere gli ostacoli strutturali e giuridici all’aumento dei flussi transfrontalieri di capitali; (iii) fornire incentivi e rimuovere gli ostacoli agli investimenti per i risparmiatori al dettaglio ben informati (iv) sostenere la transizione verso economie sostenibili; (v) abbracciare il progresso tecnologico e la digitalizzazione; infine (vi) rafforzare la competitività globale dell’Ue. In questo contesto il ruolo delle imprese diventa fondamentale per contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei incrementando la propria competitività. In linea con l’evoluzione del contesto europeo si aprono nuove opportunità per utilizzare capitali in diverse forme, dalle più tradizionali alle fonti alternative quali finanziamenti bancari, Minibond, Green Bond/Social Bond e la quotazione in Borsa. Il mercato borsistico rappresenta un fondamentale volano di finanza alternativa per la crescita, anche alla luce degli incentivi fiscali per la quotazione, tra cui il Bonus IPO. L’efficienza della misura è dimostrata dalle evidenze dell’Osservatorio PMI EGM, a cura dell’Ufficio Studi di IR Top: nel quadriennio di applicazione 2018-2021 l’incentivo ha favorito in maniera significativa le quotazioni in Borsa, con oltre 90 IPO e un utilizzo complessivo della misura da parte delle PMI di circa 40 milioni di euro. La Legge di bilancio 2023 ha approvato il credito d’imposta sul 50% dei costi di consulenza sostenuti per la quotazione in Borsa delle PMI fino al 31 dicembre 2023, disponendo uno stanziamento di complessivi 10 milioni di euro e riportando a 500.000 euro l’importo massimo del Bonus per le IPO 2022 e 2023. La norma ha altresì innalzato dagli attuali 5 milioni di euro a 10 milioni di euro lo stanziamento per le IPO 2022. Visti questi eccellenti risultati conseguiti grazie alla manovra agevolativa sarebbe auspicabile che la stessa venisse trasformata in agevolazione permanente e noi ci stiamo muovendo anche con Mef e Muse per questo importante obiettivo.
Gli investitori sono “pronti” per investire nelle PMI o ci sono ancora sospetti?
Il mercato EGM ha registrato un notevole sviluppo a partire dal 2017, grazie all’effetto combinato dei PIR e del credito di imposta sui costi di IPO facendo segnare una crescita della capitalizzazione del +300% negli ultimi 5 anni. Ciò ha consentito di creare un contesto di forte fiducia degli Investitori Istituzionali che ha generato un’elevata domanda di investimento in economia reale, un miglioramento della liquidità e contestualmente una crescita delle performance. In particolare, emerge una rinnovata fiducia degli investitori per il mercato Euronext Growth Milan: le imprese quotate sul mercato EGM, grazie a risorse raccolte in equity possono essere più capitalizzate e dunque in grado di superare i momenti di contesto difficili. E lo hanno già dimostrato con i risultati approvati nella prima semestrale 2022. Da inizio 2023 il mercato azionario ha registrato performance positive, con un indice Ftse Italia Growth che ha segnato +2%. In questo contesto di mercato che è caratterizzato da una grande liquidità e da un rinnovati interesse degli investitori per l’economia reale, le PMI potrebbero cogliere la grande opportunità di accelerare la propria crescita preparandosi alla quotazione e il nostro modello Global Finance nasce in questo contesto.
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