«Finché ci sarà un governo guidato da me, l’Italia non potrà mai accedere al Mes». A rimarcarlo è la stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni nell’Aula della Camera. «E temo che non potranno accedere neanche gli altri», ha aggiunto la premier rispondendo all’interrogazione del deputato del Terzo polo (Azione-Italia Viva) Luigi Marattin sulle intenzioni del governo in relazione alla ratifica del Mes. Sul Meccanismo europeo di stabilità (Mes) c’è l’accordo modificativo sottoscritto dall’Italia nel gennaio 2021, ma «la riforma del trattato non è stata mai portata a ratifica».
Questo per Giorgia Meloni «offre una diapositiva su quanto questa materia necessiti di approfondimento». Inoltre, la leader di Fratelli d’Italia e della maggioranza ha evidenziato che gli strumenti vanno giudicati «in relazione alla loro efficacia, e in un determinato contesto». Questo è il motivo per il quale il governo lo scorso novembre «ha ricevuto dal Parlamento un mandato non ad aspettare la Germania, ma a non ratificare» la riforma del Mes, in mancanza di un quadro europeo chiaro in materia bancaria.
“ASPETTARE REGOLE UE CHIARE SU GOVERNANCE E BANCHE”
«Diciamo che io non sono solita aspettare quello che fanno gli altri», ha aggiunto Giorgia Meloni in relazione all’ipotesi dell’attesa della Germania. Ma ha anche precisato che il mandato del Parlamento non riguarda solo il non ratificare la riforma, ma anche il «non aprire questo dibattito, in assenza di un quadro chiaro di ordinamento regolatorio europeo in materia, non solo di governance, non solo di patto di stabilità, ma dico di più, in materia bancaria». A questo punto la presidente del Consiglio ha ribadito: «L’Italia, finché ci sarà un governo guidato dalla sottoscritta, non potrebbe mai accedere al Mes. Nessuno ha pensato di accedere al Mes anche durante la pandemia. Ha senso che continuiamo a ragionare su uno strumento che così configurato non verrà ragionevolmente usato anche se vengono depositati soldi nel fondo? Non so quanto sia sensato interrogarsi sull’efficacia di questo strumento». In merito invece alle dichiarazioni rese da Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, secondo cui andrebbe utilizzato il Meccanismo europeo di stabilità (Mes) come «strumento di politica industriale europea», la premier ha assicurato che tale proposta «viene presa seriamente in considerazione da questo governo».