Caos nella Camera dei Comuni di Ottawa, dove il governo liberale di Justin Trudeau per diverse settimane si è confrontato con l’opposizione parlamentare che lo ha criticato di fronte alle accuse di intromissione della Cina alle elezioni, rivelate dai media canadesi. Per ridurre la pressione politica, il ministro della Pubblica Sicurezza, Marco Mendicino ha annunciato l’avvio di consultazioni per l’istituzione di un registro degli agenti stranieri per promuovere “la trasparenza in merito alla legittima attività di lobbying di stati stranieri in Canada”. Dunque chi agisce per conto di uno stato straniero, sarà “costretto” a rivelare i loro legami con il governo datore di lavoro.
Già gli Stati Uniti nel 1938 e l’Australia nel 2018, hanno istituito registri simili per contrastare i tentativi di interferenza straniera. Il 6 marzo il primo ministro Justin Trudeau ha annunciato la nomina di un “relatore speciale” per formulare “raccomandazioni per la protezione della nostra democrazia”, rifiutando di cedere al leader del Partito conservatore del Canada, Pierre Poilievre. Il New Democratic Partito (NDP, sinistra) chiede un’inchiesta pubblica indipendente dal governo.
Canada, influenza della Cina alle elezioni?
“Sembra che ci siano sempre più cose da nascondere. Tutto ciò non aiuta i canadesi ad avere fiducia nel loro sistema elettorale“, ha affermato Jagmeet Singh (NDP) durante una sessione alla Camera dei Comuni l’8 marzo. Nel novembre 2022 il Global Television Network ha rivelato che il Canadian Security Intelligence Service sospettava che il consolato cinese di Toronto (Ontario) avesse in qualche modo interferito con le elezioni generali del 2019 con rete di aiuti e finanziamenti per undici candidati, la cui identità non è stata resa nota.
La Cina, secondo nuove rivelazioni, avrebbe fatto di tutto per favorire una ristretta vittoria del Partito Liberale sui Conservatori alle elezioni politiche del 2021. Attraverso l’applicazione WeChat, il Paese orientale avrebbe portato avanti campagne di disinformazione contro la diaspora cinese in Canada, reclutando studenti di origine cinese per fare volontariato candidati liberali alla campagna elettorale. Pechino ha negato l’esistenza di qualsiasi inferenza, affermando attraverso il portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning che il Canada “deve smetterla di sensazionalizzare e gonfiare la questione e fermare gli attacchi e le calunnie contro la Cina“.