La riforma fiscale 2023 è un progetto ambizioso che però richiede tempi lunghissimi così come è stato stigmatizzato dall’Associazione bancaria italiana (Abi). I tempi per l’attuazione infatti arriveranno anche a 24 mesi e necessiteranno di moltissimi decreti attuativi in grado di mettere a punto l’attuazione delle novità fiscali previste dalla bozza della legge delega 2023.
Anche gli ordini hanno dato parere positivo alla riforma che è piaciuta anche alle imprese così come è stato dichiarato da elbano De Nuccio, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti, mentre Alleanza cooperative ha detto sì ad un “progetto ambizioso, che ha il pregio di essere strutturale, dal momento che interviene su tutti i principali aspetti del sistema tributario”.
Riforma fiscale 2023: c’è chi dice no
Anche se c’è effettivamente qualcuno a cui la riforma fiscale 2023-2025 non è piaciuta, come i sindacati che non hanno esitato a bocciarla, le imprese e gli ordini hanno invece definito una misura di approvazione alle buone intenzioni sulle novità rese strutturali della bozza della legge delega.
Eppure i rappresentanti delle associazioni di categoria e degli ordini professionali hanno espresso il parere favorevole dispensato anche in una nota di palazzo Chigi:
“Dopo il confronto di ieri con i sindacati sui principi della Delega per la riforma fiscale, oggi sono stati ricevuti a Palazzo Chigi i rappresentati delle Associazioni di categoria e degli Ordini professionali, che hanno espresso un parere positivo per una riforma organica e completa, fornendo importanti e concreti contributi al dibattito. Per il Governo hanno partecipato il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, il Vice Ministro, Maurizio Leo, e il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, che ha portato i saluti del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Il Governo – viene spiegato – ha ribadito la disponibilità al confronto, che proseguirà per tutto il processo di approvazione della riforma, confermando la volontà di fissare tavoli su ogni stato di avanzamento dei lavori. I prossimi passaggi prevedono l’esame del Disegno di legge delega domani in Consiglio dei Ministri e, una volta approvato, il successivo avvio dell’iter parlamentare. I decreti delegati, che conterranno la disciplina attuativa dei principi espressi nella Delega, saranno adottati entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della Legge delega”.
Riforma fiscale 2023: sì anche da parte dell’ordine dei commercialisti
“Un progetto ambizioso, che ha il pregio di essere strutturale, dal momento che interviene su tutti i principali aspetti del sistema tributario”. È quanto affermato dal presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, in merito allo schema di legge delega fiscale, al termine dell’incontro svoltosi oggi a Palazzo Chigi nel quale il governo ha illustrato il provvedimento ad associazioni di categoria e Ordini professionali. De Nuccio ha anche espresso la propria “soddisfazione perché lo schema accoglie tutte le istanze presentate dal Consiglio nazionale dei commercialisti nell’ambito delle costante interlocuzione preventiva avuta in questi mesi con il Mef”.
Anche Confprofessioni ha dato l’ok alla delega fiscale targata Giorgetti-Leo. “La valutazione “a caldo” sullo schema di legge delega non può che essere positiva”, commenta il presidente di Confprofessioni Gaetano Stella, al termine dell’incontro odierno tra Governo e Parti sociali. “Nei principi che ispirano la legge delega riconosciamo moltissime proposte elaborate da Confprofessioni in un documento sulla riforma fiscale pubblicato nel 2021 e presentate negli ultimi due anni presso le Commissioni parlamentari”.