Il decreto legge sul ponte sullo stretto di Messina è stato approvato dal Consiglio dei Ministri odierno. Il testo interviene in modo complessivo in differenti ambiti (tra i principali: assetto societario e governance della Stretto di Messina S.p.a., rapporto di concessione, riavvio delle attività di programmazione e progettazione dell’opera, servizio di monitoraggio ambientale), al fine di consentire, nei tempi più celeri, il riavvio della procedura di progettazione esecutiva del collegamento tra Sicilia e Calabria.
“È una giornata storica non solo per la Sicilia, la Calabria, ma per tutta l’Italia. Dopo 50 anni di chiacchere questo Consiglio dei ministri approva il Ponte che unisce la Sicilia al resto d’Italia. Si tratta di un’opera fortemente green: consentirà di ridurre l’inquinamento da anidride carbonica, oltre a permettere un consistente risparmio di tempo e denaro a tutti coloro che devono attraversare lo stretto. Infine, sarà motivo di grande attrazione turistica”, ha commentato come riportato da Tgcom24 il vice Premier nonché Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. (agg. di Chiara Ferrara)
Salvini presenta al Cdm la bozza sul Ponte sullo Stretto
Il ponte sullo stretto di Messina è diventato, negli ultimi 50 anni, il Moby Dick dei governi italiani. Puntualmente proposto in ogni campagna elettorale, il progetto è stato più volte sul via dell’approvazione, senza che però riuscisse mai veramente a partire. Fu Mario Monti nel 2013 a far tracollare definitivamente ogni speranza, con la liquidazione della società concessionaria Stretto di Messina spa che avrebbe dovuto curare il progetto.
Ma ora, grazie soprattutto alla spinta di Matteo Salvini, attuale Ministro dei Trasposti e della mobilità, sembra che all’interno del Consiglio dei Ministri il tema del ponte sullo stretto tornerà ad essere discusso. Proprio oggi, infatti, il ministro presenterà la bozza del decreto che dovrebbe ridefinire i poteri all’interno della Stretto di Messina spa, rinata grazie all’ultima legge di bilancio. In 7 articoli vengono definiti i nuovi assetti societari, affidando al Ministro dell’Economia la maggioranza assoluta con il 51% delle quote. Al suo fianco ci saranno, poi, Rfi, Anas e le regioni Sicilia e Calabria, mentre il Ministero dei Trasporti assolverà funzioni di indirizzo, controllo, vigilanza tecnica e operativa, riservandosi anche la possibilità di nominare un commissario straordinario per la realizzazione del ponte sullo stretto.
Ponte sullo stretto: entro il 2024 il progetto definitivo
Nel decreto che riporta in vita la società concessionaria dei lavori per il ponte sullo stretto di Messina, inoltre, viene definito anche il cronoprogramma del progetto. Per ora è fissata solo una data, quella del 31 luglio 2024, in cui dovrà essere approvato il progetto esecutivo che darà il via definitivo al progetto entro la fine dello stesso anno. Non è chiaro, però, se questa data verrà confermata o modificata leggermente in sede del Consiglio dei Ministri.
Per la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina, però, non è ancora stato scelto un progetto definitivo, né un preventivo effettivo delle spese che saranno necessarie a realizzarlo. Secondo il Ministro Salvini si procederà in continuità con quanto fatto fino al 2012, recuperando il progetto a singola campata e sottolineando “l’enorme quantità di inquinamento in meno, in aria e acqua” e “l’enorme risparmio di tempo e di soldi per chi userà il ponte più green e innovativo del mondo“. Il progetto del ponte sullo stretto, però, avrebbe trovato alcune critiche da parte dell’opposizione. In particolare, il deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli, sottolinea che “sarebbe un vero e proprio salasso dei conti pubblici”, mentre il capogruppo Pd in commissione Trasporti della Camera Anthony Barbagallo pensa che sia un abuso fine a creare “nuovi e ulteriori posti di sottogoverno ben remunerati”.