Leonardo Tano, da Budapest all’Italia tra studi e atletica: “Il doppio passaporto? Ho scelto…”
Essere figli d’arte può spesso essere un’arma a doppio taglio: riuscire ad emergere a dispetto della notorietà dei genitori e vincere le pressioni dovute all’etichetta da “figlio di” non è affatto scontato. Leonardo Tano, figlio del noto attore Rocco Siffredi, rappresenta un esempio lampante di come sfruttando la propria caparbietà e voglia di fare si possa trovare un proprio spazio a dispetto delle ingerenze esterne. In una lunga intervista rilasciata per GQ, il giovane ha avuto modo di raccontare il suo percorso di spicco nell’ambito dell’atletica azzurra oltre a numerose curiosità legate alla quotidianità.
Leonardo Tano – secondo figlio di Rocco Siffredi – è tornato di recente in Italia per continuare il suo percorso universitario e nel frattempo ha avuto modo di mettersi in mostra tra i velocisti più promettenti della scena nazionale. Dopo aver siglato il miglior risultato dell’anno a livello europeo nella corsa ad ostacoli indoor, il giovane si è affermato anche ai campionati italiani arrivando al quarto posto. “Ho deciso che in futuro correrò per l’Italia: il livello è più alto che in Ungheria, ma ho deciso di fare questa scelta dopo averne parlato a lungo con i miei allenatori, con i miei genitori e con gli amici”.
Leonardo Tano, dall’ambizione sportiva alla carriera da modello
Nel corso dell’intervista per GQ, Leonardo Tano aggiunge ulteriori dettagli in merito alla sua ascesa nell’ambito dell’atletica. “A Budapest, per dieci anni, ho avuto un solo allenatore: può essere un bene ma anche un limite… Qui ho trovato un approccio molto diverso: i risultati che ho fatto a inizio stagione mi fanno sognare in grande, ma è solo l’inizio”. Il figlio di Rocco Siffredi si è detto dunque entusiasta del percorso iniziato in Italia, asserendo però di essere pronto a migliorarsi ancora: “Fare uno step così grande, subito, non è una cosa scontata: per questo sono molto positivo sul futuro”.
Leonardo Tano ha poi raccontato come sia arrivato a nutrire questa grande passione per l’atletica: “Ho iniziato atletica a undici anni, un’età giusta secondo me… E’ stato un suggerimento di mia madre, ex atleta. Ho provato in un campo vicino casa, ci sono andato per dieci anni”. Sul finire dell’intervista per GQ, il figlio di Rocco Siffredi aggiunge ulteriori curiosità in merito ai suoi interessi oltre l’atletica. “Il lavoro di modello mi piace molto, mi è sempre piaciuto essere fotografato. E poi lo sport: ho avuto la fortuna fin da piccolo di provarne tantissimi. Il motocross in particolare, lo praticavo soprattutto qualche anno fa… Amo anche il kitesurf perché mi dà tanta libertà e connessione con la natura”.