E’ venerdì 17 marzo 2023 e ciò significa che quella di oggi potrebbe essere una giornata molto sfortunata per i superstiziosi, per quelli affetti da eptacaidecafobia, appunto la paura del numero 17. A riguardo il Cicap, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze, ha organizzato una giornata anti-superstizione proprio per esorcizzare queste credenze, sottolineando come non vi sia alcuna ragione per temere il numero 17 associato al venerdì. Eppure sono milioni gli italiani che hanno paura di questa data, associandola ad eventi nefasti e sfortunati.
Ma da cosa deriva questa credenza popolare verso il venerdì 17? Come sempre bisogna tornare indietro di molto nel tempo, e precisamente alla morte di Gesù Cristo, che venne messo in Croce proprio il quinto giorno della settimana, il venerdì. Questo è anche il giorno in cui in Gran Bretagna si facevano le impiccagioni, altro motivo per temerlo. Il 17, invece, è un numero portatore di disgrazie per i pitagorici greci, ad esempio si verificò proprio nel giorno 17 il diluvio universale. I seguaci di Pitagora disprezzavano questo numero in quanto era fra il 16 e il 18, che erano invece considerati due numeri perfetti. Nell’Antica Roma, invece, sulle tombe si scriveva VIXI, che tradotto in italiano significa “ho vissuto”, ovvero, “Sono morto”.
VENERDI’ 17 EPTACAIDECAFOBIA: OLTRE I CONFINI NAZIONALI…
Peccato che VIXI sia l’anagramma di XVII, appunto 17 in numeri romani. Visto l’analfabetismo molto diffuso durante il medioevo, vi fu una confusione fra le due scritte e ciò alimentò la paura verso quel numero. Inoltre, nella smorfia napoletana, il famoso dizionario dei numeri del lotto, il 17 è sinonimo di disgrazia.
C’è comunque chi considera il 17 addirittura un numero fortunato, come ad esempio la Cabala, spiegando che tale cifra deriva dalla somma numerica delle lettere ebraiche têt (9)+ waw (6)+ bêth (2), che lette in quell’ordine danno le parole “buono, bene”. Inoltre, oltre i confini venerdì 17 non è associato alla sfortuna, a differenza invece di venerdì 13, giorno sfortunato nei Paesi anglosassoni, in Spagna, Grecia e Sudamerica, mentre per gli orientali bisogna stare alla larga dal 4.