BOLLETTINO COVID ITALIA: I NUOVI DATI SETTIMANALI
Il Ministero della Salute ha pubblicato i dati relativi al nuovo bollettino settimanale del Covid. Negli ultimi sette giorni, in particolare dal 10 al 16 marzo, in Italia sono stati registrati 23.730 nuovi casi di Covid, mentre i decessi sono stati 212. Per quanto riguarda il tasso di positività al Covid, si attesta al 5,2%. Quindi, sale lievemente rispetto al 5 per cento di sette giorni prima. Rispetto ai sette giorni precedenti, i casi di coronavirus calano: sono stati 258 in meno, nello specifico l’1,1% in meno. Diminuiscono anche i morti, in calo dell’1,9 per cento, per un totale di 188.750 dall’inizio della pandemia Covid.
A tal proposito, si precisa che scende anche il numero dei tamponi: negli ultimi 7 giorni ne sono stati fatti 452.747 contro i 477.908 (-5,3%) della settimana precedente. Passiamo alla situazione ospedaliera. I ricoveri in area critica scendono: se ne contano 2.727 pazienti contro i 2.962 di 7 giorni prima (-7,9%). Invece, sono stabili i pazienti in terapia intensiva secondo il nuovo bollettino Covid: 104 come la settimana precedente. Per quanto riguarda le persone attualmente positive al Covid sempre al 16 marzo sono 141.988.
DOMANI LA GIORNATA DELLE VITTIME COVID
Il nuovo bollettino settimanale arriva alla vigilia della Giornata delle vittime Covid. Sono quasi 200mila in questi tre anni di pandemia. «Penso in particolare a tutti gli operatori sanitari che hanno dato la propria vita per superare la pandemia», dichiara il ministro della Salute Orazio Schillaci a margine dell’evento promosso da Lilt-Lega italiana per la lotta contro i tumori, cioè la Settimana della prevenzione oncologica. In tale circostanza annuncia poi che si sta riprendendo il piano pandemico che era stato fatto in occasione del Covid: «Credo che la cosa più importante sia trarre un insegnamento, capire quello che non ha funzionato allora ed evitare di ripetere errori, se ce ne sono stati, in futuro». L’ultima pandemia era stata cento anni fa con la Spagnola. «Speriamo che per altri cento anni possiamo occuparci dei malati oncologici, della prevenzione, delle liste d’attesa, di tutti i problemi che affliggono la sanità italiana e ai quali ora vogliamo dare risposte», conclude Schillaci.