L’attrice Fanny Ardant ha parlato di sé al “Corriere della Sera”, approfondendo gli aspetti del suo intimo e sfogliando l’album dei ricordi. L’intervista si è aperta con una confessione “forte”: “Sono stata disperata e ho desiderato di morire. Ma depressa, mai. Sono troppo vitale. Provare un grande dolore non significa essere depressi. Lo si diventa quando non hai più gusto per nulla. In guerra non c’era depressione, ma lotta per sopravvivere. Ho sognato spesso di morire, ma non direi mai quando è successo. Tante volte mi sono detta ‘basta, me ne vado’. Poi la vita è più forte e ti riprende”.
Fanny Ardant ha quindi sottolineato di non essere innamorata del suo corpo e di non esserlo mai stata neppure negli anni della gioventù. Ha sempre avuto un atteggiamento molto critico nei confronti del suo aspetto: “Le labbra troppo grandi, il viso spigoloso… Io mi sono dovuta costruire, ho lottato contro la bruttezza. E, a questo punto della mia vita, più mi nascondo dietro una falsa età e più è difficile invecchiare. Quando sono infelice, sono contenta di essere brutta. Così vai ancora più a fondo, scendi nel buco. Della vita non bisogna mai lamentarsi di invecchiare e di pagare troppe tasse. Se ne paghi troppe, vuol dire che guadagni bene. Voler nascondere il tempo mi sembra da vigliacchi”.
FANNY ARDANT: “VITTORIO GASSMAN MI DEFINIVA UNA ‘ROMPISCATOLE'”
Spazio, poi, ai ricordi di set con Vittorio Gassman: “Ricordo quando bussava al mio camerino e diceva ‘Posso pranzare con la più grande rompiscatole?'”, ha affermato Fanny Ardant. Quest’ultima ha quindi aggiunto che quell’appellativo derivava dalla sua reputazione, figlia del suo amore per le discussioni e gli argomenti impegnativi: “Mastroianni era tutto diverso, attraversava la vita con la sua finta leggerezza – ha detto l’attrice –. Notti a bere, a fumare, a raccontarsi barzellette. E non sapevi mai dei suoi dolori e dei suoi pensieri oscuri. Lo trovo molto elegante. Era un gran gentiluomo”.
Infine, Fanny Ardant ha confessato di essere una nonna “per niente pedagogica, non sono buona da frequentare, detesto l’autorità e la rispettabilità. Però ho quattro nipoti, tre figlie e sono tutte normali”.