Come ogni anno i contribuenti italiani dovranno presentare la dichiarazione dei redditi 2023 sia per quanto concerne le pensioni che le prestazioni INPS per invalidi civili fino all’assegno di maternità. Ecco quali sono le prestazioni da non inserire nella dichiarazione dei redditi 2023.
Dichiarazione dei redditi 2023: cosa sono i redditi esenti da tassazione?
Ogni anno attraverso i CAF abilitati oppure i patronati, o attraverso intermediari specializzati oppure mediante la procedura telematica di dichiarazione dei redditi 2023 precompilata, tutti i contribuenti italiani potranno presentare la propria dichiarazione con il modello 730. Tuttavia ci sono alcuni tipi di redditi che sono esenti da tassazione ed esclusi da imposizione, ecco quali.
Anzitutto le pensioni e gli assegni e le indennità di accompagnamento erogati per gli invalidi civili come i ciechi, i sordomuti e altre tipologie di invalidità sono esenti da IRPEF e quindi non vengono calcolati ai fini di determinare il reddito lordo annuale.
Inoltre vi sono alcuni tipi di sussidi come le pensioni sociali che sono esenti da reddito. Le rendite INAIL, esclusa l’indennità giornaliera per inabilità temporanea assoluta e compensi derivanti da attività sportive dilettantistiche per un importo complessivo che non sia superiore a 7500 euro. Vi sono anche le pensioni tabellari spettanti per le menomazioni subite durante il servizio di leva che non costituiscono reddito.
Dichiarazione dei redditi 2023: tipologie di redditi esenti
Le pensioni tabellari corrisposte ai carabinieri ausiliari e coloro che assolvono il servizio di leva nella polizia di stato, nel corpo della Guardia di Finanza e nel corpo dei vigili del fuoco, oltre ai militari volontari sono esenti se la menomazione è stata contratta durante e indipendenza del servizio di leva.
Anche la maggiorazione sociale dei trattamenti pensionistici previsti dall’articolo 1 della legge 544/1988 e l’indennità di mobilità reinvestita nella costituzione di società cooperative sono esenti.
Come abbiamo detto esistono anche determinati assegni e contributi economici statali che non rappresentano reddito come l’assegno di maternità le pensioni con risposte ai cittadini italiani invalidi e ai congiunti di cittadini italiani deceduti a seguito di scoppio di armi e di ordigni esplosivi lasciati in custoditi o abbandonati dalle forze armate in tempo di pace in occasione di esercitazioni combinate o isolate. Sono esenti anche le borse di studio e gli assegni per la collaborazione di attività di ricerca conferiti da università, osservatori astronomici, astrofisici e osservatorio vesuviano, oltre che da enti pubblici e istituzioni di ricerca indicati all’articolo 8 del DPCM 593/1993 il relativo modificazioni.