Il grande attore Edoardo Leo si è raccontato in una bella intervista rilasciata a Famiglia Cristiana in occasione della Festa del papà che si è celebrata ieri. Edoardo Leo tratta diversi temi nel suo ultimo film “Era ora”, su Netflix dal 16 marzo, fra cui quello dell’essere genitore: «Ognuno lo fa a modo suo – racconta – non esiste il modello perfetto. Bisogna guardare dentro sé stessi, valutare le esperienze, il proprio passato, e cercare di migliorarsi continuamente. È un mestiere molto complesso. Ai figli non si insegna, si tratteggiano degli esempi. Non penso di avere valori da trasmettere, cerco di fare assorbire agli altri quello che sono». Poi prosegue: «Ho la fortuna di aver trasformato il mio sogno in una professione. Avrei bisogno che ogni giornata fosse di ottanta ore (ride, ndr), con tutta la fatica del caso. Il mio però è un privilegio, faccio ciò che amo, e me lo sono conquistato, non è stato facile. A differenza del protagonista, sono soddisfatto».
Una domanda da un milione di dollari, come si raggiunge l’equilibrio fra lavoro e famiglia? Ed Edordo Leo replica: «È difficile. Da una parte o dall’altra porta a delle rinunce, e si vive sempre in un perenne disequilibrio. Però chi è attorno a me credo ne abbia ricevuto anche qualcosa di buono. La mia dedizione totale e l’impegno che ho sempre messo lasciano una traccia di noi negli altri. Poi bisogna essere sempre in ascolto: capire quando è il momento di fermarsi, senza mai giudicare. La famiglia è importantissima, sia quella da cui vengo sia quella “acquisita”, ovvero il cinema. C’è un mondo che gira intorno a chi fa questo mestiere. C’è un’ancora che però riporta sempre i piedi per terra: non siamo in una dimensione speciale, perché abbiamo i problemi di tutti. La testa invece rimane sempre tra le nuvole. La passione non basta, deve essere un’ossessione. E questo vale per chiunque, altrimenti si potrebbe fare tutto».
EDOARDO LEO E IL SUO SOGNO NEL CASSETTO…
Edoardo Leo, prima di diventare un affermato attore, sognava di fare il calciatore, ma non solo: «Ci ho provato, ma non ci sono riuscito. Ho giocato a livello dilettantistico in molte squadre. Ma è andata meglio così. In realtà il mio vero “piano b” era fare l’insegnante di liceo, sono laureato in Lettere. Mi sono avvicinato al cinema in modo casuale, cercavo qualche lavoretto per pagarmi l’università. Poi è iniziato un lungo viaggio in cui ho studiato per formarmi».
Chiusura dedicata ai progetti futuri: «Sto girando una lunga serie – svela Edoardo Leo – Il clandestino, in cui sono un ex ispettore che si guadagna da vivere facendo l’investigatore privato. Siamo a metà delle riprese. In sala invece arriverà Mia di Ivano De Matteo. È stata una bella soddisfazione, non mi offrono molti ruoli drammatici».