Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico dell’ospedale “San Martino” di Genova, è intervenuto ai microfoni di “Storie Italiane” nella mattinata di oggi, lunedì 20 marzo 2023. In particolare, l’infettivologo ligure è stato chiamato a dire la sua sulle aggressioni ai danni del personale sanitario, non ultima quella del pediatra Fabrizio Colella: “Credo che il problema del collega sia solo la punta dell’iceberg di una serie di problemi che riguardano il sistema sanitario italiano da troppo tempo. Penso anche che la luna di miele di soli 2 anni tra medici e pazienti sia già finita, in quanto le polveri sono state incendiate dai negazionisti, che hanno evidenziato il fatto che noi medici ammazzassimo i pazienti in ospedale, cosa assolutamente fuori dal mondo”.
I nosocomi italiani sono spesso in grande difficoltà, perché – ha aggiunto Matteo Bassetti – “si riversa sui pronto soccorso qualcosa che dovrebbe essere curato a livello territoriale. Bisogna provare a risolvere il problema, siamo tra i medici e infermieri tra i peggio pagati in Europa e lavoriamo perlopiù in condizioni disagiate: siamo il sistema sanitario peggio finanziato del Vecchio Continente in rapporto al Pil, dunque la politica non può stare in silenzio”.
MATTEO BASSETTI: “BISOGNA ESSERE DURI, NON SI POSSONO TROVARE SEMPRE GIUSTIFICAZIONI PER CHI AGGREDISCE I MEDICI”
A “Storie Italiane”, il professor Matteo Bassetti ha indicato che l’aggressione a un medico deve essere resa reato perseguibile d’ufficio: “Bisogna essere duri, non si può continuare a trovare giustificazioni. Gli italiani si preoccupano soltanto quando li tocchi nel portafoglio o nella fedina penale”.
In conclusione, Matteo Bassetti ha affermato: “Ritengo che da parte di tutti ci voglia una riflessione profonda, anche a livello culturale. Se tutti questi episodi avvengono sempre nelle medesime regioni, è evidente che ci si debba porre domande a livello amministrativo. Bisogna lavorare per perseguire queste persone e bisogna anche che chi deve amministrare si ponga dei quesiti precisi”.