La crescente richiesta di polpo ha portato alla creazione di un allevamento alle Isole Canarie, suscitando le ire di animalisti e ambientalisti. “Aberrante” è uno degli aggettivi riferiti all’allevamento di polpi spagnolo, un progetto da 57 milioni di sterline di Nueva Pescanova per fornire 3 tonnellate di polpo ogni anno, circa un milione di esemplari. Questo allevamento condanna i polpi “a vivere in uno spazio piccolo e limitato insieme ad altri individui, con tutte le conseguenze psicologiche e fisiche che questo può causare”, come ha spiegato Iris Sánchez, del gruppo animalista Pacma, al Times.
I polpi “animali senzienti, intelligenti, molto creativi e solitari”, come li descrive Sánchez. Secondo i dati dell’ Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, il commercio di questi animali è passato da 1,3 miliardi di dollari del 2010 ai 2,72 miliardi registrati nel 2019. Poiché non sono mai stati allevati in precedenza per scopi commerciali, non ci sono regole che tutelino il benessere di questi animali negli allevamenti. Secondo la documentazione visionata dalla BBC e citata dal Times, nell’allevamento alle Canarie la mortalità è prevista al 15% e in ogni metro cubo vivrebbero dai dieci ai quindici polpi.
Allevamento di polpi alle Canarie “basato su decenni di ricerca”: la replica dell’azienda
Allevamento di polpi alle Canarie, i pescatori locali hanno più volte mostrato la loro diffidenza, preoccupati che la sua esistenza possa abbassare i prezzi e minare la reputazione di qualità dei polpi da loro pescati. Nueva Pescanova ha però rigettato tutte le accuse, spiegando che l’allevamento ha creato 300 nuovi posti di lavoro ed è stato basato su decenni di ricerca accademica. Gli studi che sarebbero alla base dell’allevamento avevano come obiettivo “l’ottimizzazione e il benessere del polpo comune in condizioni di allevamento”, come ha dichiarato un portavoce dell’azienda. Un processo complesso, sottolinea il Times, in quanto le larve consumano solo cibo vivo e necessitano di un ambiente attentamente controllato.
Prima dell’allevamento spagnolo, i tentativi di allevare polpi avevano dovuto fare i conti con elevati tassi di mortalità, ma anche di aggressioni, comportamenti cannibalistici ed episodi di automutilazione. Com’è stato dimostrato da uno studio condotto dalla London School of Economics nel 2021, infatti, i polpi sono senzienti e capaci di provare angoscia e felicità e per questo motivo ha decretato l’impossibilità di allevare questi animali rispettando il loro benessere. Una delle strade percorribili in futuro potrebbe essere ridurre il consumo di polpi, così che non si rendano necessari allevamenti.