Gaffe di Claudio Lippi in diretta a “Da noi… a ruota libera”. Il conduttore, invitato in occasione della festa del papà insieme alla figlia, ha notato un ragazzo di colore seduto in studio tra il pubblico e, attratto dai folti capelli, ha chiesto se fosse italiano, utilizzando però un’espressione poco felice. “Ma è fantastico, è italiano? Ah, metà brasiliano? Ecco perché. Ma sempre nell’atto umano, cioè è un essere umano, non è un primate” ha dichiarato Lippi. Parole che hanno fatto discutere e che in poco tempo hanno fatto il giro del web, arrivando anche a Selvaggia Lucarelli.
Sui social, la giornalista, ha parlato proprio di quanto successo: “Claudio Lippi, 77 anni, ha detto delle cose molto brutte. Poi io credo onestamente che quando ha fatto la battuta al ragazzo brasiliano sul fatto che sembrasse un primate l’abbia detto per la pettinatura buffa, ma non è questo il punto. Vivere con una persona di quasi 90 anni – mio padre – ha allargato molto l’orizzonte delle cose che pensavo di sapere”.
La “difesa” di Selvaggia Lucarelli
Selvaggia Lucarelli, nel post Instagram, ha proseguito parlando proprio del padre e di come a volte le persone avanti con l’età vedano le cose con occhi diversi, senza rendersi conto realmente di cosa dicano: “In casa apparteniamo a quattro generazioni diverse (18, 33, 48, 88 anni) e ognuno di noi è figlio di un’epoca diversa. Mio padre di un’epoca profondamente diversa. Mio padre è laureato, un uomo profondamente colto. Si indigna per Cutro, per la politica dei respingimenti, è curioso nei confronti di altre culture e delle persone che vengono da altri paesi. Però non ha la grammatica del nostro tempo. Ogni tanto dice delle cose abbastanza spaventose senza accorgersene e noi glielo facciamo notare, quasi sempre capisce dove sbaglia, allora si corregge, ma poi magari per riparare peggiora le cose. (…) Mi verrebbe da dire che non conosce la teoria e gli manca pure la pratica, ma alla fine sa cosa è giusto. Probabilmente ha dei mostri interiorizzati che ogni tanto sbucano fuori, ma lui sa come ributtarli dentro”.
Così, le parole di Claudio Lippi per la giornalista diventano qualcosa su cui riflettere, analizzando proprio le credenze di una diversa generazione: “Io non so se Claudio Lippi sia come mio padre, un po’ bollito, un po’ figlio delle tante idee sbagliate del suo tempo, pure un po’ goffo e sciocco e inopportuno, talvolta, ma la mia sensazione è che forse potremmo provare a concedergli qualche attenuante. Io, a mio padre le concedo, perché so che quel ragazzo coi capelli strani sembrerebbe strano anche a lui, e forse gli direbbe qualcosa di cui mi potrei vergognare. Ma poi so che quel ragazzo, alla fine, dopo due minuti anche per lui sarebbe uno come tutti”.