LA DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE CL SULL’UTERO IN AFFITTO
Risuonano da Comunione e Liberazione le parole di Papa Francesco riguardo il tema dell’utero in affitto (o maternità surrogata): «è una pratica inumana». Lo ha ricordato nella dichiarazione all’Adnkronos (poi ripresa dal sito di Comunione e Liberazione, ndr) il Presidente della Fraternità di CL Davide Prosperi, a cui era stato chiesto commento circa il dibattito politico e culturale di questi giorni dopo le discussioni dentro e fuori il Parlamento sul riconoscimento dei figli di coppie omogenitoriali.
«Comunione e Liberazione non ha altro da aggiungere alla definizione che ne ha dato qualche mese fa Papa Francesco»: l’utero in affitto, aveva detto il Santo Padre nel Discorso ai Membri della Federazione delle Associazioni Familiari Cattoliche in Europa (10 giugno 2022), «è una pratica inumana» in cui «le donne, quasi sempre povere, sono sfruttate, e i bambini sono trattati come merce». Secondo Prosperi dunque chiunque si definisce cattolico «non può che concordare con questo giudizio».
PROSPERI: “UTERO IN AFFITTO È INDIVIDUALISMO RADICALE, TESTIMONIAMO BELLEZZA DELLA VITA INSIEME”
Il Presidente di CL ha poi voluto aggiungere sempre all’Adnkronos un approfondimento in più nel merito di cosa significa oggi “parlare” di utero in affitto o di qualsiasi altra forma di gestazione per altri: «l’estrema strumentalizzazione politica che segna la discussione di questi giorni non aiuta a capire cosa c’è in gioco. E in gioco non c’è solo, io credo, l’evidenza che tale pratica lede gravemente la dignità umana di tutte le persone coinvolte, a cominciare dai bambini e dalle donne». In gioco secondo Davide Prosperi vi è infatti molto di più della mera discussione politica sull’utero in affitto che, ricordiamo, è reato per la legge dello Stato italiano.
Per il Presidente di Comunione e Liberazione il tema più interessante è su quale società intendiamo costruire, «quale significato diamo all’amare, al desiderio di generare che ognuno ha, al rapporto tra diritti e doveri»: CL è contraria all’utero in affitto, «così come a qualsiasi altra forma di GPA, non per difendere aprioristicamente dogmi di fede, a cui pure crediamo, ma per affermare la dignità dell’esperienza umana». L’esperienza di vita umana e cristiana, chiosa ancora il Presidente della Fraternità nata da Don Luigi Giussani, «non si ritrova nell’individualismo radicale che caratterizza la nostra cultura, di cui questa pratica è un esito evidente». L’invito a tutti è di desiderare molto più di una contrapposizione politica o culturale: «Desideriamo perciò testimoniare la bellezza di un altro modo di vivere, di stare insieme, di essere padri e madri, di fare famiglia, con la convinzione che questo possa essere un contributo positivo per la vita di tutti, credenti o meno», conclude Prosperi.