Il programma in diretta su Rai Uno, Storie Italiane, è tornato a parlare del caso della cantante Greta Spreafico, la 53enne di Como scomparsa dal giugno del 2022 dalla provincia di Rovigo, precisamente da Porto Tolle. Sul caso sta indagando l’investigatore Ezio Denti, che in diretta televisiva ha raccontato le ultime novità: “Greta non mi aveva detto nulla ma di questo testamento (un nuovo testamento rinvenuto ndr) eravamo informati, avevano già trovato un testamento vecchio a favore della mamma, siamo venuti a conoscenza di un altro testamento in capo al fidanzato, ma di questo non abbiamo ancora evidenza”.
Quindi ha proseguito: “La prima perplessità che ho avuto è stata quella verso gli inquirenti che sembravano poco interessati alla scomparsa, ad esempio io venivo sempre accompagnato nella casa di Greta dagli inquirenti ma mi chiedevo come mai dovessero partecipare anche loro”. Altre cose che non quadrano sono le testimonianze: “Ci sono diverse testimonianze dove ci sono avvistamenti e orari particolarmente strani e mi riferisco alle persone più vicine a Greta che hanno dichiarato un determinato giorno e orario. Noi abbiamo acquisito testimonianze veritiere che sbugiardano queste testimonianze”.
GRETA SPREAFICO, EZIO DENTI: “GLI INQUIRENTI STANNO CHIUDENDO IL CERCHIO”
E ancora: “A noi interessano le celle telefoniche da cui è possibile dare uno spunto a questa indagine e sono sicuro che gli inquirenti hanno già stretto la morsa, credo che vi sia già una conclusione anche se va accertato bene chi è il soggetto responsabile, ma credo che gli inquirenti nel loro silenzio abbiano già raggiunto un risultato ottimale”.
Eleonora Daniele ha quindi incalzato Ezio Denti sul fornirgli ulteriori indizi sull’indagine riguardante Greta Spreafico: “Avva diversi amici, alcuni fissi e altri un po’ meno, ma a Porto Tolle Greta era conosciuta perchè ha passata l’infanzia. Abbiamo testimonianze che c’erano soggetti che la importunavano, poi abbiamo la certezza che quel giorno è uscita per andare ad un appuntamento e sarebbe bello vedere le celle telefoniche. Il racconto di Andrea, l’ultimo che l’ha vista in vita, è credibile. Ho parlato con lui, sono convinto che conosce molte cose, le risposte sono sempre le stesse, non ha una condizione fisico psichica che possa garantirci ciò che lui si racconta. Io punterei non solo su Andrea – ha concluso – ma anche su altre persone che sono dietro. A esempio una cosa interessante è il testamento che sia in favore del compagno, ma lui non lo ha mai dichiarato”.