ALBERTO TOMBA: DAGLI INIZI ALLE OLIMPIADI, LEGGENDA DELLO SCI ITALIANO
Spiegare chi è Alberto Tomba, magari ai più giovani che non hanno potuto seguire le sue gesta, significa rievocare anni in cui in Italia grazie al campione bolognese lo sci era diventato popolare di fatto come il calcio, perché tutti aspettavano le gare di Alberto Tomba come le partite di Serie A, grazie alle fenomenali qualità tecniche di un campione che ha vinto tutto, ma anche grazie alla sua capacità di essere personaggio anche fuori dalle piste, portando lo sci a un livello di popolarità senza precedenti e mai più toccato in seguito. Alberto Tomba è nato a Bologna il 19 dicembre 1966 e si è imposto fin da giovanissimo come un talento senza paragoni, nonostante la sua origine emiliana fosse quasi “esotica” per il mondo dello sci italiano. Nel 1984 vinse il Parallelo di Natale sulla collina di San Siro a Milano facendo notizia anche perché La Gazzetta dello Sport ne diede notizia senza citare un cognome potenzialmente imbarazzante, ma che in seguito sarebbe diventato leggendario.
Dopo il bronzo in gigante ai Mondiali di Crans Montana 1987, la stagione successiva fu quella della consacrazione, con nove gare vinte in Coppa del Mondo, le Coppe di specialità in gigante e in slalom e soprattutto il doppio oro alle Olimpiadi di Calgary 1988, arrivando addirittura a “fermare” il Festival di Sanremo per seguire la seconda manche dello slalom olimpico. Con le Olimpiadi il feeling sarà sempre straordinario: ad Albertville 1992, Alberto Tomba rivinse l’oro in gigante e fu d’argento in slalom, infine ecco un altro argento in slalom a Lillehammer 1994, al termine di una gara resa leggendaria da una rimonta dal dodicesimo posto della prima manche fino al podio. Nel frattempo Alberto Tomba macinava vittorie e Coppe di specialità in Coppa del Mondo, ma due obiettivi sembravano stregati: la Coppa del Mondo generale e l’oro ai Mondiali di sci.
ALBERTO TOMBA: LA COPPA DEL MONDO, IL MONDIALE E LA VITA PRIVATA
Il primo obiettivo fu raggiunto nella stagione 1994-1995, nella quale Alberto Tomba vinse ben undici gare, le due Coppe di specialità ma finalmente anche la Coppa del Mondo generale, con apoteosi in occasione delle Finali a Bormio – resta ancora l’ultimo successo maschile per l’Italia nella Coppa generale. Per i Mondiali invece l’appuntamento fu rinviato di un altro anno, causa mancanza di neve a Sierra Nevada: ecco così la rassegna iridata disputata in Spagna nel 1996 e trionfale per Alberto Tomba, che fece una doppietta d’oro in gigante e slalom in stile Calgary di otto anni prima. Il finale di carriera portò ancora un bronzo ai Mondiali di Sestriere 1997 in slalom e aggiornò il conto a 50 vittorie in Coppa del Mondo “più una”, perché Alberto ha sempre contato anche un parallelo del 1988 non ufficiale per la FIS, con quattro Coppe di specialità in gigante e altrettante in slalom.
Fin qui l’Alberto Tomba sciatore: il personaggio di “Tomba la Bomba” fu però capace di attirare l’attenzione generale, non senza polemiche ad esempio relative al rapporto con l’Arma dei Carabinieri. Anche la vita privata del campionissimo era al centro dell’attenzione, soprattutto negli anni del fidanzamento con la Miss Italia Martina Colombari. In seguito invece ha ottenuto molta più privacy, anche perché Alberto Tomba non ama i social. Lo ricordiamo comunque sempre molto legato al mondo dello sci e degli sport invernali in genere, ad esempio come testimonial delle Olimpiadi di Torino 2006, mentre è stata breve la sua carriera come attore, considerata l’unica esperienza nel film “Alex l’Ariete” del 2000. In fondo però basterebbe dire una cosa: esattamente 25 anni dopo il suo ritiro, se dici “sci” oggi in Italia, probabilmente quasi tutti pensano ancora subito ad Alberto Tomba…