Il Governo dell’Uganda ha approvato un disegno di legge che prevede pene detentive fino a 10 anni per reati legati ai comportamenti degli omosessuali. Quasi tutti i 389 legislatori presenti alla Camera, come riportato da The Independent, hanno espresso parere favorevole, anche in virtù del fatto che il presidente li aveva avvertiti in merito al fatto che coloro che si sarebbero opposti sarebbero stati identificati e segnalati. “Congratulazioni. Qualunque cosa stiamo facendo, la stiamo facendo per il popolo”, ha affermato al termine delle votazioni la portavoce Anita Among.
Una norma simile era già stata varata nel 2014, ma successivamente da un tribunale per motivi procedurali. Adesso una nuova versione ancora più eclatante, che ha suscitato una diffusa preoccupazione internazionale. A decidere se questa volta diverrà realmente esecutiva sarà presidente Yoweri Museveni, che può porre il veto o trasformarla in legge. La sensazione, tuttavia, è che non intenda opporsi. In un recente discorso, infatti, ha affermato che gli omosessuali “cercare di imporre le loro pratiche ad altre persone”.
Uganda, fino a 10 anni di carcere per omosessuali: i reati
Il disegno di legge contro gli omosessuali approvato in Uganda prevede diverse tipologie di reato. Il minore è quello di “tentata omosessualità” ed è punibile con la reclusione fino a 10 anni. Il più grave, invece, è quello di “omosessualità aggravata”, che si applica nei casi di rapporti sessuali che coinvolgono persone infette da HIV, nonché minori e altre categorie di persone vulnerabili. Non è ancora chiaro tuttavia quale sia la pena. L’attività tra persone dello stesso sesso era però in passato giù punibile con l’ergastolo ai sensi di una legge dell’era coloniale che mira alla ‘conoscenza carnale contro l’ordine della natura”.
In molti si stanno adesso opponendo alla nuova norma. Esso, nel caso in cui divenisse effettivamente esecutivo, “violerebbe molteplici diritti fondamentali, compresi i diritti alla libertà di espressione e associazione, alla privacy, all’uguaglianza e alla non discriminazione”, ha affermato Human Rights Watch. “Una delle caratteristiche più estreme è che criminalizza le persone semplicemente per essere quello che sono”.