Lucio Caracciolo, direttore della rivista di geopolitica “Limes”, ha parlato in una intervista a Il Riformista dello scenario che ha portato alla guerra in Ucraina. “La Guerra fredda era un ordine di pace, nel senso che, sia pure informalmente, si era stabilito di tracciare una linea rossa in mezzo all’Europa. Da una parte i russi facevano quello che ritenevano giusto fare e dall’altra gli americani ci lasciavano abbastanza fare e nel caso ci bacchettavano”, ha ricordato.
“Non abbiamo capito che la Guerra fredda non era affatto paradigma negativo. Era l’unico equilibrio possibile per evitare la guerra calda che avrebbe distrutto l’Europa, sterminato noi europei e dilagato nel pianeta”. La situazione, tuttavia, è successivamente cambiata. “Una volta travolto questo ordine per il crollo dell’Unione Sovietica e non tanto per volontà americana, sono emersi tutti i conflitti latenti o rimossi che esistevano e che esistono tutt’oggi in Europa e che si rivelano anche nel modo in cui diversi paesi europei si schierano nella guerra d’Ucraina, cioè diversamente”.
Lucio Caracciolo: “Guerra fredda ordine di pace”. Il rischio di un conflitto mondiale
Lucio Caracciolo, oltre a sottolineare che l’ordine di pace è stato scardinato dalla fine della Guerra fredda, ha sottolineato che il rischio di un conflitto mondiale esiste. “In questo momento sono in corso nel mondo decine di guerre, alcune delle quali possono elevarsi a guerre mondiali, in particolare quella in corso in Ucraina e quella potenziale intorno a Taiwan e nell’indopacifico”. Una eventuale espansione della prima dipenderà dal futuro approccio dell’Occidente nei confronti della Russia e dei suoi alleati.
“Per quanto si voglia rimuovere questo fantasma, siamo vicini all’alternativa del diavolo: guerra totale – quindi nucleare – contro la Russia oppure graduale abbandono di Kiev al suo destino. Lo scontro diretto con Mosca, nel quale probabilmente sarebbe coinvolta la Cina, sarebbe terza guerra mondiale. Dalla quale difficilmente uscirebbe un vincitore”, ha concluso.