Il politico nigeriano Ike Ekweremadu è stato condannato per traffico di organi dalla corte londinese di Old Bailey per avere cercato di comprare il rene di un connazionale, un 21enne di Lagos, per la figlia malata Sonia, di 25 anni, con la complicità della moglie Beatrice e del medico Obinna Obeta. La famiglia si era trasferita nel Regno Unito proprio affinché la giovane potesse ricevere le migliori cure, ma le liste d’attesa per il trapianto erano lunghissime (5.341 richiedenti). È per questo motivo che, come ricostruito dal Daily Mail, l’ex vicepresidente del Senato ha pensato di optare per un metodo illegale.
Il fratello, rimasto in Nigeria, ha reclutato la vittima in un mercatino locale, mentre cercava di vendere degli accessori per cellulari. In aula, il ventunenne ha sostenuto che gli era stato promesso un lavoro nel Regno Unito e che non aveva idea di ciò che si celava dietro il trasferimento. Non è chiaro se ciò sia vero, dato che la vendita di organi nel Paese è molto comune. Il Tribunale, ad ogni modo, ha ritenuto che questo aspetto fosse irrilevante. Prima della partenza per Londra, gli era stato fornito un passaporto falso (secondo cui aveva 15 anni) per effettuare gli approfondimenti medici necessari e una piccola somma di denaro per coprire le spesa. Inoltre, la famiglia gli aveva fatto firmare un documento in cui affermava che avrebbe “donato un rene alla sua cugina più stretta, Sonia, in segno di apprezzamento dei suoi sacrifici per lui”. I due, tuttavia, non si erano mai visti né tanto meno avevano rapporti di parentela.
Politico nigeriano condannato per traffico di organi: la denuncia del donatore
Una volta arrivato a Londra, il donatore nigeriano è stato ospitato nella casa del dottor Obinna Obeta, che avrebbe dovuto intercedere affinché il trapianto di rene avvenisse privatamente presso il Royal Free Hospital. In aula ha raccontato che non gli veniva permesso di uscire, ad eccezione che per prendere parte agli appuntamenti in ospedale necessari e per familiarizzare con Sonia, con la quale si era scattato una fotografia in modo da dimostrare il loro rapporto di parentela. Al momento dei controlli, tuttavia, il chirurgo Peter Dupont, che si sarebbe dovuto occupare dell’operazione, ha dato parere negativo, dato che la compatibilità non era ottimale. È inoltre emerso dai colloqui, nonostante la traduttrice fosse corrotta, che il donatore sapeva poco su ciò a cui si sarebbe dovuto sottoporre e sui rischi a lungo termine data la sua giovane età.
La famiglia Ekweremadu ha dunque a quel punto deciso di cercare un altro donatore in Nigeria e che questa volta il trapianto sarebbe avvenuto in Turchia, dove i controlli sono meno severi. Dopo il “no” del medico, intanto, il ventunenne di Lagos è stato rinchiuso per tre mesi nell’abitazione del dottor Obinna Obeta, dove secondo la sua testimonianza era trattato da schiavo. L’uomo, infatti, aveva trovato un altro acquirente benestante per l’organo, questa volta compatibile. È in virtù di ciò che la vittima è fuggita e si è rivolta alle forze dell’ordine, denunciando l’intera vicenda. Il politico nigeriano è stato dunque condannato per traffico di organi insieme alla moglie, mentre la figlia è stata graziata. In molti si sono offerti nei giorni scorsi di donarle il proprio rene, ma gli ospedali britannici adesso non vogliono in alcun modo accettare il suo caso.