Il riscaldamento globale minaccia le specie che popolano la barriera corallina nella sua parte meno profonda. L’aumento di temperatura delle acque, infatti, sta mettendo a durissima prova le popolazioni di invertebrati come i ricci di mare e le stelle marine. Uno studio pubblicato su Nature e citato dal quotidiano francese Libération ha documentato il declino delle popolazioni marine nell’ultimo decennio, svelando dati inquietanti.
Delle 1.057 specie comuni che popolano le barriere coralline poco profonde in 1.636 siti nelle acque australiane, più di 500 specie hanno osservato una diminuzione, con danni particolarmente evidenti tra i pesci tropicali, gli echinodermi come ricci di mare e stelle marine, e le macroalghe dell’Australia sudoccidentale. Anche i coralli sono stati intaccati dagli effetti del riscaldamento globale: sebbene abbiano mostrato una maggiore resistenza nell’ultimo decennio, i ricercatori hanno notato un drastico calo negli ultimi 45 anni. Gli autori di questo studio hanno osservato che a peggiorare l’indebolimento delle specie marine che abitano le zone meno profonde della barriera corallina sono state le ondate di calore, in particolare quando la temperatura delle acque è risultata superiore di 0,5°C al valore del 2008. La conseguenza più immediata è che oltre il 30% delle specie invertebrate temperate ora rischia l’estinzione.
Barriera corallina australiana, la minaccia del riscaldamento globale: “-40% ricci di mare”
Le ondate di calore che interessano la barriera corallina australiana stanno minacciando la sopravvivenza delle specie marine nelle zone meno profonde. Dopo ogni ondata, analizza uno studio pubblicato su Nature, il numero di specie ha infatti mostrato la tendenza a diminuire. I ricci di mare sono la famiglia di invertebrati più fragile, con un declino del 40% nelle barriere coralline tropicali. Dati preoccupanti anche per gli echinodermi, che contano 21 specie come stelle marine, ricci di mare, cetrioli di mare. 14 delle 134 specie di macroalghe sono significativamente diminuite, mentre 11 hanno invece registrato un aumento. Una delle minacce più grandi è però quella che interessa i coralli.
I coralli sono stati colpiti da un’ondata di calore con effetti devastanti nel 2016, e successivamente hanno subìto un processo di sbiancamento nel 2017 e nel 2020. I coralli giocano un ruolo fondamentale perché ospitano il 25% di tutte le specie marine e i residenti hanno preferenze per determinati tipi di corallo, rendendo unico ogni habitat. Pertanto, il degrado di queste barriere coralline porta a una perdita ancora più drastica di altri animali, come i pesci farfalla o i ricci di mare. A questi effetti devastanti del riscaldamento globale si aggiungono anche quelli delle attività umane. Secondo l’IPCC, entro il 2030 la temperatura potrebbe aumentare di 1,5°C e provocare la scomparsa del 70%-90% delle barriere coralline.